Altri quattro no vax sospesi dal lavoro e due riammessi perché, tornando sui propri passi, hanno deciso di vaccinarsi. E' il bilancio dei provvedimenti presi dopo l'ultima riunione della commissione aziendale (del 18 novembre scorso) istituita appositamente dalla Asl per vigilare sul rispetto dell'obbligo vaccinale da parte degli operatori sanitari, che costituisce un requisito essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative in ambito di Sanità.
La Asl ha comunicato ieri, con cinque delibere pubblicate sull'albo pretorio dell'azienda sanitaria, sia i quattro nuovi provvedimenti di allontanamento dal luogo di lavoro sia le revoche di due misure prese in precedenza.
Partiamo dalle sospensioni. Si tratta innanzitutto di altri due medici di medicina generale mandati a casa dalla Asl e lasciati senza stipendio fino al 31 dicembre (data che verrà certamente prorogata così come il relativo stato di emergenza). L'ordine dei medici di Latina ha di conseguenza comunicato la sospensione dei dottori interessati dai provvedimenti all'Albo dei Medici Chirurghi. A loro si aggiungono altri due operatori sanitari appartenenti a diverse professioni e inseriti in strutture ospedaliere della provincia: per entrambi si è resa necessaria la sospensione vista l'impossibilità di procedere al dirottamento verso una differente mansione.
Per quattro nuovi sanitari no vax sospesi, però, ce ne sono due che invece hanno deciso di tornare sui propri passi. Hanno deciso di vaccinarsi due medici di medicina generale sospesi in precedenza: l'azienda sanitaria, preso atto del loro adempimento all'obbligo vaccinale, ha comunicato la cessazione della sospensione.
Facendo due conti, con quattro sospensioni in più e due in meno, il numero degli operatori sanitari (che prestano servizio sul territorio) lasciati a casa dall'azienda sale a 17: perlopiù sono medici (9), poi 6 infermieri e 2 tecnici.
In tutto il Paese sono 1.614, lo 0,3 percento, i medici e gli odontoiatri attualmente sospesi dall'Albo di appartenenza per non essersi vaccinati. La Fnomceo, la Federazione degli ordini dei Medici, ha aggiornato il 24 novembre i dati dopo aver ricevuto dalle Asl i provvedimenti di sospensione.
In realtà i sanitari sospesi in Italia erano di più, 2.113, ma di questi 499 (dunque quasi uno su quattro) si sono poi convinti a vaccinarsi e sono rientrati al lavoro. Molti anche i sanitari non vaccinati che dopo aver presentato una documentazione ritenuta valida sono stati spostati ad altra mansione. Nella nostra provincia sono sei totali gli operatori sanitari assegnati ad altre mansioni perché non immunizzati per un valido motivo di salute e, di conseguenza, esonerati dalla somministrazione del farmaco anti-Covid.