Anche il Comune di Latina cede al pressing dei balneari e accorda una proroga automatica fino a dicembre del 2023, termine ultimo stabilito dalla recente sentenza del Consiglio di Stato, espressamente richiamata nella delibera pubblicata ieri. Finora l'amministrazione del capoluogo era stata l'unica a tenere il punto sulla necessità di arrivare alla definizione di un bando per le concessioni demaniali, facendo leva peraltro su un autorevole parere tecnico dell'Autorità Garante del Mercato e della concorrenza, che a novembre del 2020, dunque prima della sentenza del Consiglio di Stato, aveva chiarito che non era più possibile dribblare la Direttiva Bolkestein, la quale dal 2006 ha avvisato l'Italia circa la necessità di riassegnare le spiagge con bandi pubblici fondati sull'offerta migliore. Tutto questo adesso appartiene al passato per quanto riguarda il Comune di Latina che allunga i termini delle concessioni di tutti e 21 gli stabilimenti balneari, compresi quelli che hanno ancora in essere un contenzioso in sede giudiziaria e col quale chiedono l'annullamento della delibera dello scorso anno che annunciava l'indizione del bando pubblico entro la fine del 2021. Il provvedimento era comunque necessario perché tutte le concessioni attuali sono in regime di proroga straordinaria fino al prossimo 31 dicembre, di fatto ormai scadute. E senza una decisione si sarebbe entrati in un regime di incertezza su tutto. Era prevedibile dunque una nuova proroga ma non così lunga, bensì solo per il tempo necessario ad indire e ad espletare la gara pubblica. Una scelta sulla quale gli operatori e i rappresentanti di categoria avevano già annunciato le barricate e forse è uno dei motivi dell'allungamento del termine ultimo dell'attuale gestione.