Il fatto
04.01.2024 - 11:17
Ieri mattina ha negato tutte le accuse che pendono sulla sua testa. Durante l'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Mario La Rosa ha respinto ogni addebito nei suoi confronti dichiarando al gip che la convivenza in casa andava bene e che qualche problema c'era soltanto nel rapporto con i figli ma non con la moglie. Sta di fatto che il 58enne di Terracina finito alla sbarra e difeso dallo studio Barni di Roma, almeno il 7 dicembre scorso, aveva eluso la misura dell'allontanamento dalla famiglia minacciando moglie e figli, stando all'accusa della moglie e alla denuncia presentata nella caserma della Compagnia carabinieri di via Appia, con frasi del tipo «io sono stato in carcere a Civitavecchia e vi do fuoco», ma anche «prendo l'alcol e vi brucio tutti».
Dalle risultanze dell'inchiesta condotta dai carabinieri e dunque dagli elementi raccolti dopo la denuncia formale avanzata dalla moglie del 58enne, quello del 7 dicembre 2023 sarebbe stato solo l'episodio clou di una vicenda di maltrattamenti in famiglia che sarebbe andata avanti per molto tempo e che si è interrotta solo quando la donna ha trovato il coraggio di presentarsi ai militari dell'Arma, forse per proteggere soprattutto i propri figli.
Nel frattempo gli stessi carabinieri, come del resto sta facendo con costanza la Polizia di Stato, continuano a tenere alta la guardia e l'attenzione ai massimi livelli sulle violenze, fisiche e morali, che si registrano tra le mura domestiche. Una vera e propria emergenza nelle famiglie che, al di là delle differenze che si riscontrano da caso a caso, ha come denominatore comune i maltrattamenti e le minacce a cui sono costretti le persone più deboli e vulnerabili come donne, bambini e anziani.
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