Il fatto
06.01.2024 - 13:30
Il noto agente di viaggio di Alvito di 64 anni, accusato di aver bidonato pellegrini di Scauri, Formia e Ponza che dovevano recarsi a Lourdes, dopo le indagini dei carabinieri di Fiumicino, ora ha ricevuto una denuncia anche da parte dei carabinieri della stazione di Formia. Infatti i militari dell'Arma hanno deferito l'operatore turistico, nativo di Roma, ma residente nel frusinate, il quale con artifici e raggiri, era riuscito a farsi accreditare la somma di 830 euro da parte di due ottantenni di Ponza e Formia, le quali avevano versato le somme per l'acquisto di pacchetti viaggio necessari per recarsi in pellegrinaggio presso la Madonna di Lourdes, mai consegnati. La vicenda fa parte del caso avvenuto ad ottobre, in quanto le due denuncianti facevano parte dei gruppi che a metà ottobre avrebbero dovuto raggiungere il luogo sacro francese. E come ampiamente riportato dai media, il viaggio sia dei pellegrini di Ponza, sia quello di Scauri, non c'è stato. Ma mentre quelli di Ponza sono rimasti bloccati al porto di Formia, per la mancanza prima del bus prenotato (che si era rotto a Bologna) e poi per la mancanza di autisti, più sofferta invece è stata la vicenda dei pellegrini di Scauri, partiti con l'autobus in direzione aeroporto di Fiumicino, dove sono rimasti bloccati per dodici ore circa. Per i 54 partecipanti, che avevano anticipato la quota di 540 euro a testa, è stata una vera e propria odissea. Il gruppo era partito all'alba, in quanto alle 13,15 avrebbe dovuto imbarcarsi sull'aereo che era stato prenotato dall'agente di viaggio ora finito nel mirino di carabinieri e magistratura. Durante il trasferimento il parroco di Scauri, don Antonio Cairo, veniva contattato dall'operatore, che preannunciava problemi causati dalla guerra scoppiata in Israele e quindi il volo sarebbe partito alle 16,30. Intanto emergeva una triste realtà e cioè che i biglietti aerei prenotati erano dieci e che a Lourdes erano stati messi a disposizione solo pochi letti. Quando la comitiva è giunta Fiumicino tutti hanno cominciato a prendere coscienza che si era trattato di una truffa; la situazione veniva presa in mano dal parroco della chiesa di Sant'Albina di Scauri, don Antonio, che dopo aver contattato l'organizzatore del viaggio, lo convinceva coi modi giusti a raggiungerlo a Fiumicino. Qui però il 64enne trovava i carabinieri di Fiumicino, che lo hanno poi condotto in caserma, dove uno dei pellegrini presentava una denuncia per quanto era accaduto. I truffati sono rimasti in aeroporto dalle quattordici alle due di notte, quando con la ditta "Sabrina trasporti" di Cassino hanno potuto far ritorno a casa. Ora sono cominciate ad arrivare le prime denunce singole.
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