Cronaca
14.02.2024 - 13:58
Christian Sodano ha confessato le sue responsabilità in merito all'omicidio di Nicoletta Zomparelli e Renee Amato (madre e sorella della fidanzata) e si trova adesso in carcere. Nelle scorse ore si è tenuto davanti al pubblico ministero si è svolto l'interrogatorio nel quale il 26enne militare della Guardia di Finanza ha reso dichiarazioni confessorie in merito alla sua responsabilità, confermando quanto dichiarato in prima battuta agli agenti della Squadra Mobile intervenuti. Per questo motivo degli agenti della Squadra Mobile di Latina, su disposizione della Procura, hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti del 26enne per i fatti commessi ieri pomeriggio a Cisterna di Latina.
In una nota la Procura sottolinea come l'attività di indagine abbia avuto origine dalla segnalazione effettuata alla Questura di Latina nel pomeriggio di ieri dallo zio del ragazzo, il quale ha riferito che quest'ultimo aveva sparato a due persone e si stava dirigendo verso Latina. Dopo aver raccolto le prime informazioni utili all'individuazione del luogo ove il 26enne si stava dirigendo, gli agenti della Squadra Mobile si sono recati immediatamente presso un'abitazione sita nel quartiere Q4, trovando il ragazzo affacciato alla finestra. Una volta all'interno dell'appartamento, l'indagato ha subito riferito che poco prima, all'esito di una lite dovuta a motivi sentimentali, aveva sparato con la pistola d'ordinanza - rinvenuta dagli agenti su di un divano presente nel salone - alla madre e alla sorella della sua fidanzata.
Contestualmente, altro personale della Squadra Mobile e del Commissariato di Cisterna di Latina si è recato presso l'abitazione dove è avvenuto il fatto, all'interno della quale sono stati rinvenuti i corpi delle due donne, attinte da alcuni colpi d'arma da fuoco. Sulla scena del crimine sono altresi intervenuti il pm di turno, il medico legale e personale della Polizia scientifica per il sopralluogo.
La fidanzata, in stato di shock, è stata trovata e soccorsa per strada. Secondo quanto ricostruito anche grazie alle dichiarazioni rese da quest'ultima, il ragazzo, nel corso di una lite all'interno dell'abitazione, avrebbe impugnato l'arma di ordinanza, alla vista della quale la fidanzata è fuggita urlando e si è rifugiata nel bagno. Udite le grida della ragazza, sono accorse in suo aiuto la madre e la sorella, le quali sono state fatte oggetto di alcuni colpi d'arma da fuoco da parte dell'indagato. Dopo averle colpite, il 26enne si è diretto verso il bagno, prendendo a calci la porta, provocandone la rottura di una parte. A quel punto, la ragazza è scappata di nuovo e ha raggiunto la camera della sorella al fine di fuggire dalla finestra, ma è stata anche qui raggiunta dall'indagato, per poi riuscire a fuggire un'ultima volta e rifugiarsi dietro una legnaia del giardino di casa. Da li ha udito l'esplosione di altri due colpi di pistola ed è quindi fuggita in strada, passando da un buco della rete di recinzione dell'abitazione.
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