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Omicidio del sarto, ricorso rigettato: condanna definitiva

Pena di 19 anni per Faiola. I giudici della Corte di Cassazione si sono pronunciati. I fatti avvenuti sette anni fa

Omicidio del sarto, ricorso rigettato: condanna definitiva

E' diventata definitiva la condanna nei confronti di Fabrizio Faiola. I giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso della difesa dell'imputato, rappresentata dall'avvocato Maurizio Forte. La sentenza adesso è definitiva: 19 anni per l'omicidio del sarto - imprenditore. Lo scorso settembre i giudici della Corte d'Appello avevano escluso l'aggravante del nesso teleologico, per Georgeta Vaceanu (per lei la pena era stata di 15 anni in Appello ed è diventata definitiva) e per Fabrizio Faiola che ha impugnato la condanna. Sono ritenuti - secondo l'accusa - i responsabili dell'omicidio di Umberto Esposito, 74 anni. Secondo quanto ipotizzato dal titolare dell'inchiesta, il pm Cristina Pigozzo, l'uomo era stato attirato in una trappola. La vittima era stata sequestrata e uccisa e il corpo fu ritrovato nel marzo del 2017 in aperta campagna, a poca distanza da Terracina. In primo grado i due imputati avevano scelto la strada del giudizio abbreviato (un rito previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena), era stata ipotizzata anche l'aggravante della premeditazione, oltre al reato di rapina, al sequestro di persona e la truffa. Nel 2018 il gup del Tribunale di Latina Laura Matilde Campoli aveva condannato i due imputati alla pena di 30 anni.

Dopo il deposito delle motivazioni era stato presentato ricorso in Corte d'Assise d'Appello e in un secondo momento nel gennaio del 2023, la Corte di Cassazione aveva condiviso il ricorso della difesa in merito all'eccezione dell'esistenza dell'aggravante e i giudici avevano annullato disponendo il rinvio ad un'altra sezione della Corte d'Assise d'Appello che si era pronunciata. Era stata esclusa dai magistrati l'aggravante della premeditazione e poi un altro elemento relativo all'utilizzo di sostanze venefiche per raggirare l'anziano che era andato ad un appuntamento nel parcheggio del centro commerciale Latina Fiori e ad attenderlo c'erano i due imputati. La vittima era originaria di Napoli ma frequentava Latina dove aveva interessi lavorativi. In base a quanto ricostruito dalle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, era stato prelevato e accompagnato in un luogo che non è stato mai individuato. L'attenzione investigativa si era concentrata anche sui movimenti bancari del 74enne che hanno consentito di ricostruire le condotte della Vaceanu e di Faiola. La coppia in un caso aveva cercato di incassare due assegni per un importo di 50mila euro. Nei giorni scorsi a Roma in Corte di Cassazione è stato discusso il ricorso e i magistrati per Faiola si sono pronunciati.

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