Il caso
07.05.2024 - 08:40
Nuova udienza ieri dal giudice del Tribunale di Latina Clara Trapuzzano Molinaro del processo che vede imputato un fisioterapista di Latina accusato di aver palpeggiato una paziente. Il reato ipotizzato è violenza sessuale. In aula - davanti al pubblico ministero Marco Giancristofaro, ha deposto il perito nominato dal giudice, un medico legale dell’Università di Tor Vergata di Roma. In base a quanto sarebbe emerso, ha riferito che le manovre condotte dal fisioterapista erano compatibili con l’attività professionale. La difesa dell’imputato - rappresentata dall’avvocato Luca Giudetti - sulla scorta di una consulenza di parte ha sempre ribadito che le manovre erano consentite per la patologia di cui soffriva la giovane.
Il consulente del pm e della parte civile hanno sostenuto invece che le manovre non erano indicate e non si potevano fare. L’imputato, ha scelto di essere processato con il rito abbreviato condizionato ad una perizia. I fatti contestati sono avvenuti nel febbraio del 2020 e in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, gli abusi sarebbero stati commessi nei confronti di una giovane paziente che all’epoca dei fatti aveva 20 anni. La parte offesa quando era rientrata a casa dopo la visita nello studio professionale del camice bianco, aveva raccontato sia al padre che alla madre quello che era accaduto e subito dopo aveva presentato una denuncia in Questura ricostruendo tutto negli uffici della Divisione Anticrimine. La ragazza dopo i palpeggiamenti nelle parti intime, ha subito uno choc anche perchè nutriva fiducia nei confronti dell’uomo con cui vi era sempre stato un rapporto cordiale e che conosceva da diverso tempo. Si era rivolta a lui per un motivo: lo considerava un professionista valido.
Il palpeggiamento sarebbe durato alcuni minuti e poi una volta rientrata a casa la paziente, molto turbata si era sfogata in famiglia ed era andata a denunciare tutto. Inoltre i familiari avevano chiamato altri fisioterapisti e la risposta era stata una: le manovre non erano previste. La versione dell’imputato è sempre stata una: la manovra era di natura medica e non erano palpeggiamenti. Il camice bianco era stato indagato a piede libero dalla Procura e nel corso delle indagini preliminari il magistrato inquirente aveva nominato un medico legale e la conclusione a cui era arrivato era stata una: l’uomo non poteva toccare la paziente in quel modo e quelle condotte hanno portato ad ipotizzare un abuso sessuale. La ragazza si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Simone Vittori. In aula si torna il 4 ottobre quando è prevista la discussione del processo.
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