Cerca

Il caso

Paziente palpeggiata, il perito in aula: manovre previste

Ieri l’udienza. Imputato un fisioterapista. I fatti avvenuti nel febbraio del 2020. Battaglia tra consulenti

Paziente palpeggiata, il perito in aula: manovre previste

Nuova udienza ieri dal giudice del Tribunale di Latina Clara Trapuzzano Molinaro del processo che vede imputato un fisioterapista di Latina accusato di aver palpeggiato una paziente. Il reato ipotizzato è violenza sessuale. In aula - davanti al pubblico ministero Marco Giancristofaro, ha deposto il perito nominato dal giudice, un medico legale dell’Università di Tor Vergata di Roma. In base a quanto sarebbe emerso, ha riferito che le manovre condotte dal fisioterapista erano compatibili con l’attività professionale. La difesa dell’imputato - rappresentata dall’avvocato Luca Giudetti - sulla scorta di una consulenza di parte ha sempre ribadito che le manovre erano consentite per la patologia di cui soffriva la giovane.

Il consulente del pm e della parte civile hanno sostenuto invece che le manovre non erano indicate e non si potevano fare. L’imputato, ha scelto di essere processato con il rito abbreviato condizionato ad una perizia. I fatti contestati sono avvenuti nel febbraio del 2020 e in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, gli abusi sarebbero stati commessi nei confronti di una giovane paziente che all’epoca dei fatti aveva 20 anni. La parte offesa quando era rientrata a casa dopo la visita nello studio professionale del camice bianco, aveva raccontato sia al padre che alla madre quello che era accaduto e subito dopo aveva presentato una denuncia in Questura ricostruendo tutto negli uffici della Divisione Anticrimine. La ragazza dopo i palpeggiamenti nelle parti intime, ha subito uno choc anche perchè nutriva fiducia nei confronti dell’uomo con cui vi era sempre stato un rapporto cordiale e che conosceva da diverso tempo. Si era rivolta a lui per un motivo: lo considerava un professionista valido.

Il palpeggiamento sarebbe durato alcuni minuti e poi una volta rientrata a casa la paziente, molto turbata si era sfogata in famiglia ed era andata a denunciare tutto. Inoltre i familiari avevano chiamato altri fisioterapisti e la risposta era stata una: le manovre non erano previste. La versione dell’imputato è sempre stata una: la manovra era di natura medica e non erano palpeggiamenti. Il camice bianco era stato indagato a piede libero dalla Procura e nel corso delle indagini preliminari il magistrato inquirente aveva nominato un medico legale e la conclusione a cui era arrivato era stata una: l’uomo non poteva toccare la paziente in quel modo e quelle condotte hanno portato ad ipotizzare un abuso sessuale. La ragazza si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Simone Vittori. In aula si torna il 4 ottobre quando è prevista la discussione del processo.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione