Il caso
25.06.2024 - 12:00
La fine disumana riservata a Satman Singh ha portato alla luce anche un’altra forma indiretta di sfruttamento dei braccianti agricoli indiani, ossia quelle condotte più subdole, ma non per questo meno gravi, di chi lucra sulla condizione di necessità dei lavoratori stranieri attraverso la locazione delle case. Proprio come nel caso del trentunenne morto per le conseguenze dell’infortunio sul lavoro e soprattutto per i ritardi nei soccorsi causati dal suo datore di lavoro nel tentativo di allontanarlo dall’azienda agricola: non solo era impiegato senza contratto, ma lui e la moglie non erano in possesso del permesso di soggiorno, erano a tutti gli affetti clandestini, quindi chi aveva ceduto loro la casa ha commesso una serie di illeciti, anche di natura penale, pur di intascare un affitto in più. Condotte non trascurabili, che gli investigatori dei Carabinieri stanno vagliando in una sorta di appendice dell’indagine principale, quella sul drammatico incidente nei campi e sulle responsabilità degli imprenditori agricoli.
Satman e la moglie vivevano a sette chilometri circa dall’azienda agricola dove lui ha trovato la morte. Da tempo avevano trovato una sistemazione, precaria, in una villetta di via Genova, nella lottizzazione di Castelverde poco fuori Borgo Bainsizza, al confine col territorio comunale di Cisterna. Si tratta di una grande casa che i proprietari hanno suddiviso in più alloggi, ceduti in locasione a diversi braccianti agricoli. In particolare “Navi” e consorte si erano sistemati in una sorta di dependance, una struttura più piccola situata alle spalle dell’abitazione principale. Alloggio che la vedova ha lasciato dopo la morte del marito dopo avere ricevuto una soluzione migliore attraverso i servizi sociali.
Le verifiche dei carabinieri sono volte a ricostruire i macroscopici illeciti commessi dai proprietari di casa. Perché cedere un immobile a clandestini è sicuramente un illecito, trattandosi di un accordo tra privati che non può essere registrato proprio perché concluso da un immigrato irregolare. Quindi a prescindere dall’importo del canone, si configura il reato di favoreggiamento dell’immigrazione con cessione di immobile. Oltretutto nella fattispecie dei reato commessa da chiunque, dietro compenso, seppure minimo, al fine di trarne ingiusto profitto cede in locazione un alloggio a uno straniero sprovvisto di titolo di soggiorno, può essere adottata anche la confisca dell’immobile perché rappresenta l’oggetto mediante il quale si concretizza il reato.
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