Il fatto
18.07.2024 - 11:27
Nei giorni scorsi, i finanzieri del Comando Provinciale di Latina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno eseguito un'operazione di polizia giudiziaria che ha portato all'arresto di due imprenditori. I soggetti, titolari rispettivamente di un centro residenziale per anziani del sud pontino e di una società di consulenza romana, sono stati accusati di frode fiscale attraverso la creazione di falsi crediti d'imposta finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I militari hanno proceduto al sequestro di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 300.000 euro.
L'indagine, condotta dal Gruppo di Formia delle Fiamme Gialle, ha preso avvio da un'analisi di rischio mirata sulle imprese beneficiarie dell'incentivo "Formazione 4.0". Gli investigatori hanno scoperto un complesso meccanismo di frode che prevedeva la creazione ad hoc di crediti d'imposta inesistenti, poi utilizzati per compensare illecitamente le imposte dovute, causando un notevole danno all'erario. L'azienda al centro delle indagini avrebbe azzerato il proprio debito tributario e contributivo per l'anno 2023, compensando crediti d'imposta fittizi legati alla formazione del personale dipendente.
Le indagini hanno rivelato che i corsi di formazione non erano mai stati effettivamente svolti e che tutta la documentazione, dai materiali didattici agli attestati di partecipazione, era stata falsificata. Alcuni dipendenti del centro residenziale risultavano addirittura in servizio durante le presunte ore di formazione, rendendo il quadro ancora più compromettente. Il valore dei crediti d'imposta inesistenti, compensati tramite modello F24, è stato stimato in 266.581 euro, configurando il reato di indebita compensazione.
Le prove raccolte, tra cui testimonianze, documentazione e materiale digitale, hanno permesso di ipotizzare la falsità della documentazione contabile e fiscale predisposta dall'impresa, con l'intento di ostacolare eventuali controlli da parte del Fisco. La società di consulenza romana coinvolta avrebbe elaborato e predisposto falsi attestati e certificazioni per costruire un impianto documentale fraudolento.
Il G.I.P. del Tribunale di Cassino ha disposto il sequestro preventivo di beni per un totale di circa 273.833 euro e applicato la misura interdittiva nei confronti del rappresentante legale della società beneficiaria dei crediti d'imposta e dell'imprenditore romano. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza, garantendo il recupero delle somme evase.
In attesa del giudizio definitivo, i soggetti coinvolti devono considerarsi innocenti fino a prova contraria. Questa operazione sottolinea l'importanza del ruolo della Guardia di Finanza nella tutela della corretta gestione dei fondi PNRR, fondamentale per la realizzazione degli obiettivi del Piano e la prevenzione delle frodi fiscali.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione