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06.09.2024 - 11:30
Controlli più estesi sul rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro e maggiori investimenti per la formazione dei lavoratori. I sindacati tornano a battere su questi tasti dopo l’ennesimo tragico incidente sul lavoro.
«Morire di lavoro è purtroppo un triste fenomeno che nessun governo è stato finora in grado di arginare – affermano i sindacalisti Uil Alberto Civica e Luigi Garullo – le promesse sono state tante, i tavoli di confronto pure, ma la fredda cronaca continua a raccontare che non esistono tragiche fatalità, perché dietro ogni incidente mortale c’è sempre una carenza di sicurezza sul lavoro. Non vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine cui spetta il compito di fare chiarezza su quanto accaduto ieri – continuano Civica e Garullo – desideriamo però porre l’accendo sui numeri di questa strage, che sono tutt’altro che rassicuranti. Non a caso, nei primi sette mesi del 2024 in tutto il Lazio l’Inail ha censito 24.181 denunce di infortunio sul lavoro, erano state 23.727 nello stesso periodo del 2023. Le morti sul lavoro sono state 62, nove in più del 2023».
Stessa linea anche dall’Ugl che con i sindacalisti Armando Valiani e Ivan Vento, afferma: «È imperativo che ci sia un impegno condiviso da parte delle istituzioni e della società nel promuovere un ambiente lavorativo sicuro, sano e dignitoso. Questo non è solo un obiettivo, ma un dovere nei confronti di tutti i lavoratori e per il miglioramento della qualità della vita nei nostri territori. La sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità assoluta, richiedendo attenzione costante e azioni concrete. È fondamentale implementare misure efficaci e formare adeguatamente i lavoratori affinché possano svolgere le proprie mansioni senza correre rischi inutili. La vita di ogni lavoratore è preziosa e deve essere protetta con la massima serietà».
Un appello simile a quello della Confail che attraverso il segretario Gianni Chiarato dice: «continuiamo a chiedere alle istituzioni di governo del nostro paese di assumere una posizione decisamente reattive e propositiva. Le nostre proposte sono sul tavolo del Governo, del Parlamento e riguardano il cambio di prospettiva sulla qualità della formazione alla sicurezza. Che deve essere patrimonio acquisito da ogni studente e studentessa d’Italia, sin dai primi cicli di apprendimento».
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