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L’operazione lampo

Presi dopo il furto nella microcar

Due tunisini bloccati e denunciati dai poliziotti: uno aveva in spalla lo zaino col tablet dentro appena rubati

Presi dopo il furto nella microcar

Nei giorni scorsi un’operazione lampo della Polizia ha consentito di individuare e denunciare in stato di libertà, per ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso, due cittadini stranieri sospettati di avere consumato un furto all’interno di una microcar. L’esperienza dei poliziotti della Squadra Volante è stata determinante per la buona riuscita dell’intervento, ma essenziale è stato il contributo fornito da un giovanissimo cittadino animato da una spiccata fiducia nelle istituzioni e da una buona dose di coraggio: è stato infatti lo stesso minore vittima del furto ad allertare il numero unico d’emergenza 112 dopo avere visto i due possibili ladri in atteggiamento inequivocabile subito dopo il furto. Grazie alle sue indicazioni le pattuglie del questore Fausto Vinci hanno imboccato la via di fuga, riuscendo a rintracciare due tunisini con la refurtiva e gli arnesi da scasso.

L’episodio si è registrato la scorsa settimana nella zona del Palazzo Pennacchi, dove i ladri non si sono fatti scrupoli a colpire di pomeriggio, sotto la luce del sole. Avevano preso di mira una microcar perché il giovane proprietario aveva incautamente lasciato lo zaino all’interno, bene in vista, in una zona calda della città. Proprio così, il tasso di microcriminalità non consente certe leggerezze. Fatto sta che nessuno ha visto i due tunisini consumare il furto, ma lo stesso minorenne li ha notati poco lontano che si allontanavano, al suo arrivo nel momento in cui si è accorto che il quadriciclo era stato violato. Non aveva dubbi che fossero stati loro a rubare all’interno della microcar, perché uno dei due aveva in spalla proprio il suo zaino, arraffato dall’abitacolo.

Insomma, il giovane ha seguito i due sospettati tenendosi a debita distanza e ha chiamato il 112 indicando agli operatori della centrale della Questura la via di fuga, prima di perderli di vista mentre imboccavano la Galleria Pennacchi. Quindi seguendo le sue indicazioni, i poliziotti hanno rintracciato i due tunisini e li hanno bloccati prima che scappassero: uno aveva in spalla proprio lo zaino appena rubato, all’interno del quale c’era il tablet del minorenne, mentre l’altro aveva con sé una borsa con gli arnesi da scasso. In assenza di un testimone diretto delle fasi di scasso e furto all’interno della microcar, i due stranieri sono stati denunciati in stato di libertà per il possesso della refurtiva e gli arnesi utili a forzare il veicolo, ma gli accertamenti della polizia proseguono proprio per attribuire loro anche anche le responsabilità sulla razzia, quindi verificare se abbiano già colpito in città con lo stesso metodo.

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