Il fatto
03.10.2024 - 07:30
Ore 6.30 del mattino di martedì 2 ottobre 2024: la linea ferroviaria che collega Roma Termini a Roma Tiburtina si spezza per una disconnessione elettrica, forse dovuta ad errori di una ditta di manutenzione esterna a Rete Ferroviaria Italiana. In quello stesso momento, come in un film, si blocca anche il lungo serpentone di treni che stanno correndo in direzione Roma stracarichi di insegnanti precari e dipendenti delle amministrazioni pubbliche della capitale, infermieri, poliziotti, carabinieri, Esercito, studenti universitari, ricercatori e persone malate che hanno un qualche appuntamento diagnostico negli ospedali di Roma.
C’era questo campionario di viaggiatori in parte disperati e, per più ampia parte, rassegnati alla stazione di Latina ieri mattina, così come a Priverno, Formia, soprattutto Campoleone. Poche comunicazioni della società, come al solito, e qualche elemento in più emerso dai siti di informazione. Il blocco elettrico ha avuto ripercussioni anche sulle altre due linee di collegamento tra Roma e Napoli, ossia quella diretta via Frosinone e l’alta velocità.
Il caos scoppiato ieri mattina, che ha coinvolto in primis la stazione Termini, oltre che lo scalo di Tiburtina, ha dato la prova di quanto sia ancora labile l’ammodernamento tecnologico delle linee ferroviarie che attraversano il Lazio (e la Campania) nonostante la poderosa azione di potenziamento messa in atto questa estate con pesanti ripercussioni sulla qualità del servizio e la quantità delle corse.
Nel primo pomeriggio di ieri l’amministratore delegato di Rfi, Gianpiero Strisciuglio si è scusato «per i disagi della giornata». Ha chiarito che «è avvenuto un guasto raro che ha colpito la cabina elettrica che alimenta l'impianto di circolazione nel nodo di Roma. Le cause del guasto sono in corso di accertamento. I nostri operai sono intervenuti prontamente e alle 8.30 abbiamo ripristinato la circolazione». In realtà le ripercussioni sono proseguite fino al pomeriggio inoltrato su tutte le linee da e per Roma con ritardi oltre i 60 minuti per quasi 40 treni dell’alta velocità e fino a 240 minuti per gli intercity, con soppressione di 60 treni regionali del Lazio.
I lavoratori e gli studenti pendolari sottolineano attraverso diverse associazioni di categoria e dei consumatori che il guasto di ieri e il caos nei collegamenti non è una novità, poiché negli ultimi mesi i collegamenti dei treni per Roma, dall’Umbria e dalla Campania soprattutto, hanno fatto registrare un peggioramento costante e complessivo del servizio. Latina, in tal senso, è la provincia più penalizzata e mai come questo caso la si può definire «cerniera» tra nord e sud del Paese.
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