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In aula

Droga nascosta nei canali di bonifica: il pm chiede condanne per 27 anni

Le ordinanze eseguite nel 2023 dai Carabinieri. Quattro imputati. Ieri la requisitoria della pubblica accusa e le arringhe della difesa

Droga nascosta nei canali di bonifica: il pm chiede  condanne per 27 anni

Richieste di condanna tra i 9 e i 3 anni per spaccio di droga tra Latina e Sabaudia. Il magistrato inquirente Giuseppe Miliano - ieri nel processo che si sta celebrando davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Laura Morselli - ha tirato le somme con la requisitoria e ha chiesto le condanne per le quattro persone residenti tra Latina e Sabaudia e che hanno scelto riti alternativi (dal rito abbreviato al patteggiamento). Le richieste complessive di condanna arrivano in tutto a 27 anni. La sentenza è prevista tra meno di due mesi: il 23 gennaio.

Nel corso delle indagini è emerso che la sostanza stupefacente veniva nascosta anche lungo gli argini dei canali di bonifica. L’operazione condotta dai Carabinieri della stazione di Sabaudia aveva portato nel gennaio del 2023 all’emissione dei provvedimenti restrittivi. Gli uomini dell’Arma avevano ricostruito le modalità di spaccio della sostanza stupefacente. Era un’attività che secondo gli investigatori era stata fiorente. Queste le richieste di condanna: nove anni per Maurizio Compagno, e poi 6 anni per Gianni Compagni e tre anni per Davide Cappelletti. Hanno scelto il rito abbreviato, godendo della riduzione di un terzo della pena, sulla scorta degli elementi raccolti in fase di indagini preliminari. Ha presentato la richiesta di patteggiamento a tre anni e due mesi invece Cristian Compagni.

Subito dopo l’intervento della pubblica accusa in aula ci sono state le arringhe del collegio difensivo, composto dagli avvocati Oreste Palmieri, Alessia Vita, Cesare Gallinelli che hanno cercato di scardinare le accuse e hanno chiesto per i propri assistiti l’assoluzione e in sub ordine il minimo della pena. Il 23 gennaio sono previste le repliche e poi il giudice entrerà in camera di consiglio ed emetterà la sentenza. Le misure restrittive erano state emesse dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario che aveva accolto le risultanze investigative della Procura. L’attività era iniziata nel 2021 e le indagini dalla provincia di Latina avevano portato anche all’estero e in Spagna alle Canarie. I carabinieri avevano ricostruito le modalità di spaccio della sostanza stupefacente. Sia di giorno che di notte i consumatori anche da diversi centri della provincia, andavano nell’abitazione di uno degli imputati per acquistare la dose. Era stata la Procura a chiedere il giudizio immediato, le difese hanno presentato la richiesta di rito abbreviato

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