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Il caso

Scarface, la Cassazione annulla

Annullata dalla Suprema Corte la condanna per l’associazione mafiosa dei Di Silvio. Disposto l’invio degli atti in Corte d’Appello nei confronti di 8 imputati

Scarface, la Cassazione annulla

I giudici della quinta sezione della Corte di Cassazione ieri sera si sono pronunciati e hanno annullato con rinvio ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Roma la condanna per associazione per delinquere di stampo mafioso per gli imputati del processo Scarface, nei confronti dei componenti del clan Di Silvio, riconducibile a Giuseppe detto Romolo Di Silvio, la cui posizione è stata stralciata. In primo grado le condanne per i 19 imputati che avevano scelto il rito abbreviato davanti al gup di Roma erano arrivate a 161 anni. Un anno fa in Corte d’ Appello le pene sono state complessivamente dimezzate mentre altri imputati avevano scelto la strada del concordato (un istituto giuridico che prevede alle parti di concordare sull’accoglimento dei motivi di appello con sconti di pena).

In Corte di Cassazione si è svolta l’udienza e alla fine dopo che il Procuratore generale aveva chiesto il rigetto di alcuni ricorsi degli imputati, i magistrati hanno disposto l’annullamento e il rinvio degli atti per le posizioni degli imputati tra cui: Costantino Di Silvio detto Costanzo, Ferdinando Di Silvio detto Prosciutto, Fabio Di Stefano, Antonio Di Silvio detto Patatino, Alessandro Di Stefano, Carmine Di Silvio, Michele Petillo. Sono gli imputati che avevano scelto un rito alternativo. La Suprema Corte ha annullato con rinvio il capo 1 relativo all’associazione e ha annullato per gli altri imputati sul trattamento sanzionatorio. Dichiarato inammissibile il ricorso di Manuel Agresti.

Erano accusati a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico e poi anche per alcuni imputati era stata contestata l’estorsione in alcuni locali di Latina. Per Fabio e Alessandro Di Stefano annullato con rinvio un episodio relativo ad una estorsione ad un ristorante. Annullata con rinvio anche una estorsione in una frutteria per Anna Di Silvio, annullata la recidiva per Michele Petillo. E’ questo quello che hanno deciso i giudici.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Maurizio Forte, Oreste Palmieri Alessandro Diddi, Alessia Vita, Luca Amedeo Melegari, Angela Campilongo, Alessandro Paletta.

Tra le condanne più alte emesse dalla Corte d’Appello un anno fa, quella per Carmine Di Silvio condannato a dieci anni. Era stata ridotta la pena anche per Costantino Di Silvio detto «Costanzo» a otto anni quattro mesi di reclusione. Gli imputati erano stati condannati alla rifusione in favore delle parti civili: il Comune di Latina, l’Associazione Antonino Caponnetto. Ieri l’annullamento si torna in Corte d’Appello.

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