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L'indagine

Zero controlli e accordi per superare l'esame, così si prendeva la patente

Il gip ricostruisce i ruoli degli indagati, dall’addetto alla sicurezza che doveva controllare i candidati a chi li esaminava

Zero controlli e accordi per superare l'esame, così si prendeva la patente

C’era una tariffario per le patenti facili. L’addetto al controllo dei candidati all’ingresso della Motorizzazione Civile di Latina, durante le prove a quiz, percepiva 500 euro per singolo candidato. Adrian Dinu - come riportato nelle carte dell’inchiesta e secondo quanto sostenuto dagli inquirenti - si è incontrato con Claudio Caiani per riscuotere la quota che gli spettava relativa alla giornata e che poteva cambiare a seconda del numero dei candidati. Il ruolo di organizzatore e promotore è attribuito dagli inquirenti a Caiani, titolare e gestore dell’autoscuola. Secondo l’accusa percepiva somme di denaro rilevanti e che potevano variare tra i 3000 e i 3500 euro ad esame in cambio di accedere al sistema delle patenti facili. E’ la stessa cifra ipotizzata per la posizione di Giovanni detto Gianni Chiariello, mentre sono stati Salvatore Amore e Carmine Omaggio, soci e titolari di una autoscuola a Mugnano di Napoli, a rifornire tutta la strumentazione necessaria per i candidati in occasione delle sessioni di esame.
Erano loro che si occupavano dei collegamenti con la sala d’esame e da remoto inviavano le risposte esatte al quiz. Gli inquirenti hanno accertato che Salvatore Amore partiva dalla Campania per arrivare a Latina per mostrare nuove apparecchiature e prendere le somme di denaro. Il giudice Barbara Cortegiano, che ha firmato il provvedimento restrittivo chiesto dal pubblico ministero Valerio De Luca, ha sostenuto che è sussistente il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato. La Polizia Giudiziaria, con una nota che risale allo scorso luglio, aveva annotato che in occasione di una sessione d’esame due candidati stranieri erano stati trovati in possesso di materiale elettronico per la trasmissione e ricezione dei suggerimenti.
Una parte del materiale era stato sequestrato mentre i due candidati erano scappati facendo perdere le tracce. Nel corso delle perquisizioni scattate quando sono stati notificati i provvedimenti restrittivi, gli investigatori hanno sequestrato in casa di un indagato 73mila euro e tutta la strumentazione hi- tech per gli esami. Per gli investigatori è un riscontro al quadro accusatorio.
Le indagini sullo scandalo delle patenti facili sono state condotte dagli investigatori della Polizia Giudiziaria della Procura e dai colleghi della Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Latina. Intanto mercoledì inizieranno gli interrogatori di garanzia davanti al giudice che ha firmato il provvedimento restrittivo.
Gli arrestati sono ritenuti presunti responsabili del reato di associazione per delinquere. Sono difesi dagli avvocati Maurizio Forte, Gaetano Marino, Massimo Frisetti, Daniela Fiore, Orfeo Palmacci e avranno la possibilità di difendersi dalle accuse contestate e offrire la loro versione dei fatti.

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