La storia
03.04.2025 - 12:30
In definitiva, a chi interessa veramente la bonifica corretta del sito di Borgo Montello? La Regione Lazio sta spingendo da due anni perché Ecoambiente rispetti tutti i canoni e le prescrizioni di legge e, pertanto, non introduca abbancamenti di rifiuti di qualunque genere sopra la montagna già esistente, con la motivazione formale di completare il capping. Gli altri, invece, perlopiù non si presentano. E infatti alla conferenza di servizi per il rinnovo dell’Aia (autorizzazione di impatto ambientale) chiesto dalla società non si sono presentati la Provincia né il Comune, l’Arpa e la Asl, tutti assenti alla riunione che si è tenuta ieri mattina e convocata dalla Regione Lazio per approfondire la domanda della società e definire la procedura.
La conclusione è prevista entro i prossimi trenta giorni, stante comunque la carenza dei pareri dei principali enti locali coinvolti. Per Ecoambiente erano presenti l’amministratore unico, Vincenzo Conte, insieme all’avvocato Giovanni Calugi, all’ingegner Davide Fiorini, direttore tecnico dell’azienda, e a Massimiliano Sacchetti, consulente esterno come Jaforte Gabriella, Gian Mario Barruchello, Vito Bretti, Simona Frattegiani.
Per la Regione hanno partecipato Ester Gentile, Ferdinando Leone, Stefania Marsili. Avevano la possibilità di assistere rappresentanti di comitati esterni ed associazioni e c’era un solo uditore. Di fatto questa vicenda è passata in sordina, nonostante essa rappresenti l’unica e ultima carta da giocare per ottenere un capping che rispetti i canoni di legge vigenti per cercare di salvare il possibile e per portare a termine la bonifica.
Arpa e Regione Lazio negli atti ribadiscono che l’azione di bonifica del sito della discarica di Borgo Montello non è stata ancora completato, nonostante esso sia chiuso e inattivo dall’inizio del 2016 e una sentenza del Consiglio di Stato di febbraio scorso attribuisca ad Ecoambiente la responsabilità della bonifica ambientale. Sempre Regione e Arpa, anche nell’interesse di Comune e Provincia di Latina, sostengono nel fascicolo che ci sono gravi rischi attuali derivanti dall’inquinamento e dalla ritardata bonifica, al punto che non si può escludere una comunicazione all’autorità giudiziaria competente.
Davanti ad un allarme così chiaro non solo si registra l’assenza dei due enti locali direttamente interessati, ma forse è ancora più vistosa l’assenza delle associazioni civiche. La strada verso il diniego alla proposta di Ecoambiente per abbancare altri rifiuti e terminare il capping sembra segnata, tuttavia non è ancora chiaro come andrà a finire il completamento del capping.
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