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Il caso

Allarme senzatetto, degrado sotto i portici

Esercenti e residenti sono ormai esasperati: i loro appelli inascoltati

Allarme senzatetto, degrado sotto i portici

Dopo la chiusura del dormitorio invernale per l’emergenza freddo alcuni senzatetto sono tornati a dormire sotto i portici del centro città, creando una situazione di degrado poco rispettosa, prima di tutto, della loro dignità, ma che sta creando problemi soprattutto ai commercianti e ai residenti, oltre che ai semplici frequentatori del centro. Una situazione che genera un allarme sul fronte igienico sanitario, perché molto spesso i clochard fanno i bisogni in strada, sia sul marciapiede che sotto i portici tra i negozi e tra le automobili in sosta.

Il fenomeno da diverse settimane sta interessando il tratto dei portici di corso della Repubblica all’angolo tra piazza San Marco e via Gramsci, dove ogni sera improvvisano il loro giaciglio due stranieri, presumibilmente di nazionalità indiana. Rispetto ai senzatetto che in passato presidiavano quella zona anche di giorno, i due indiani fanno la loro comparsa tra le colonne di fondazione solo la sera, quasi mai prima delle ore 21. Anzi, da qualche giorno uno dei due sembra essere sparito.

I commercianti, come il gestore del vicino bar, non perdono l’occasione di aiutarli, ad esempio mettendo a disposizione i bagni dei locali o persino l’energia elettrica per ricaricare gli smartphone. Ma di sera e di notte, o la mattina presto, quando gli esercizi del circondario sono chiusi, i senzatetto espletano i loro bisogni corporali dove capita. In più occasioni gli esercenti hanno trovato tracce di urina proprio sotto i portici o peggio sulle vetrine e tra i divanetti del bar, dove passano le persone quotidianamente e si trovano a mettere le mani inavvertitamente i bambini. Ma non manca neppure l’occasione di trovare feci a bordo strada, tra le auto in sosta, che ovviamente nessuno è deputato a rimuovere.

Una condizione di degrado che i cittadini hanno segnalato più volte, anche direttamente a consiglieri comunali e assessori, ma senza ottenere soluzioni.

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