Nel Lazio, e in particolare nella provincia di Latina, il fenomeno delle dipendenze si conferma una delle principali emergenze sociosanitarie, con numeri in crescita e un progressivo abbassamento dell’età di accesso ai servizi. Lo rileva il Rapporto Dipendenze 2025 redatto dalla Direzione Salute della Regione, che fornisce un’analisi dettagliata dell’attività dei Servizi per le Dipendenze (SerD) su tutto il territorio regionale. I dati offrono uno spaccato allarmante: nel solo 2023 sono stati oltre 23mila gli utenti presi in carico dai SerD del Lazio, con un trend in crescita rispetto all’anno precedente, e nella provincia di Latina si registra una forte incidenza soprattutto tra i giovani e i giovanissimi.
I numeri della provincia di Latina: in aumento gli accessi ai SerD
Nella provincia pontina operano attualmente sei SerD attivi in quattro distretti sociosanitari. Nel 2023 sono stati 1.497 gli utenti complessivi presi in carico, di cui 268 nuovi ingressi. Un dato che riflette una lieve flessione rispetto al picco post-Covid, ma che conferma la centralità del fenomeno. La fascia d’età prevalente resta quella tra i 35 e i 44 anni (28,4%), ma è in aumento costante la presenza di giovani tra i 18 e i 24 anni (15,6%), con casi segnalati anche tra i minori. Preoccupante la situazione relativa alla dipendenza da alcol, che rappresenta la seconda causa di accesso ai servizi dopo l’eroina. A Latina il 21,2% degli utenti è in carico per problematiche legate all’abuso di bevande alcoliche, una percentuale superiore alla media regionale (17,1%). L’eroina resta comunque la sostanza primaria nel 33,6% dei casi, seguita dalla cannabis (14,4%) e dalla cocaina (13,2%).
Altro elemento da evidenziare è la crescita dei comportamenti di dipendenza senza sostanza, come il gioco d’azzardo patologico (GAP) e l’abuso di internet o social media, sebbene ancora sottostimati nei numeri ufficiali. In provincia di Latina il GAP rappresenta il 5,7% dei casi trattati.
Chi sono gli utenti: profili e vulnerabilità
L’identikit dell’utente pontino riflette uno scenario composito. La maggior parte (73,8%) è di sesso maschile, ma cresce il numero delle donne, passate dal 21% al 26% negli ultimi due anni. Dal punto di vista sociale, oltre il 45% degli assistiti presenta condizioni di fragilità economica o marginalità sociale, ed è spesso senza un’occupazione stabile. Un altro dato significativo riguarda la scarsa adesione ai percorsi terapeutici a lungo termine: solo il 27% degli utenti rimane in carico ai SerD per più di un anno. I drop-out (abbandoni volontari) o le dimissioni anticipate sono spesso legati a ricadute, difficoltà familiari o assenza di un supporto socioeducativo sul territorio.
Il quadro regionale: 23mila persone in carico, cresce il poliabuso
Nel complesso della Regione Lazio, nel 2023 sono stati 23.045 gli utenti seguiti dai 47 SerD presenti sul territorio, con una netta prevalenza maschile (74%). Roma concentra oltre il 60% dei casi, seguita da Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. La dipendenza da eroina si conferma la più diffusa (35,5%), ma è in forte crescita l’uso combinato di sostanze (poliabuso), che riguarda oltre il 17% degli utenti.
Tra le sostanze emergenti segnalate, oltre alla cannabis e alla cocaina, ci sono le nuove droghe sintetiche, soprattutto tra gli under 25. In aumento anche le dipendenze comportamentali e l’uso improprio di psicofarmaci senza prescrizione, spesso collegati a disturbi d’ansia e depressione.
Giovani e dipendenze: focus su prevenzione e scuola
Un focus particolare del Rapporto è dedicato al rapporto tra giovani e dipendenze. Il 10% degli utenti dei SerD laziali ha meno di 24 anni, e oltre il 60% dei casi arriva tramite invio da parte di familiari, insegnanti o forze dell’ordine. Il consumo di cannabis risulta la porta d’ingresso più frequente, seguita da alcol e psicofarmaci. L’età media del primo contatto con una sostanza si aggira intorno ai 14 anni. Per fronteggiare questa situazione, la Regione Lazio ha avviato negli ultimi mesi una serie di interventi mirati: progetti di prevenzione nelle scuole secondarie, campagne di sensibilizzazione sui social e formazione specifica per docenti ed educatori. Il piano “Scuola e Dipendenze Zero”, lanciato nel 2024, ha già coinvolto oltre 120 istituti in tutte le province.
Verso un nuovo modello di intervento: integrazione sociosanitaria e reti territoriali
Uno degli obiettivi prioritari della strategia regionale è il potenziamento dei percorsi integrati tra servizi sanitari, sociali e del terzo settore, puntando sulla costruzione di reti territoriali che includano enti locali, scuole, comunità terapeutiche, forze dell’ordine e famiglie. In provincia di Latina, l’ASL ha già attivato tavoli interistituzionali nei distretti di Aprilia, Cisterna e Terracina. Accanto all’aspetto sanitario, il Rapporto sottolinea la necessità di percorsi di reinserimento sociale e lavorativo per gli utenti usciti dai programmi terapeutici. Nella sola provincia di Latina sono 92 le persone avviate nel 2023 a tirocini formativi, borse lavoro o attività di volontariato, grazie a convenzioni con cooperative e associazioni locali.
Il Rapporto Dipendenze 2025 restituisce un quadro complesso e in evoluzione. La provincia di Latina si conferma uno dei territori con maggiore criticità, ma anche con potenzialità di risposta grazie a progetti innovativi e reti consolidate. Il fenomeno delle dipendenze resta un’emergenza trasversale, che investe salute, scuola, lavoro e legalità. Soprattutto se pensiamo al fatto che i dati sono riferito solo a chi è in cura al Serd, dunque registrato. Per affrontare il problema servirà uno sforzo corale, continuativo e fondato su dati, ascolto e integrazione. La sfida del prossimo futuro sarà intercettare sempre più precocemente i nuovi bisogni, costruendo un sistema di tutela che non lasci indietro nessuno.