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La storia

Sposa bambina, oggi l'udienza davanti al gup in Tribunale

Il Comune di Latina ha annunciato che si costituirà parte civile. Sono quattro gli imputati 

Sposa bambina, oggi l'udienza davanti al gup in Tribunale
E' prevista per oggi a mezzogiorno davanti al giudice del Tribunale di Latina Barbara Cortegiano l'udienza preliminare per l'inchiesta sulla sposa bambina condotta dai Carabinieri.  Sia il Comune di Latina -  rappresentato dall'avvocato Maria Caterina Egeo -  che l'Associazione Insieme per Marianna rappresentata dalle avvocatesse Licia D'Amico e Benedetta Manasseri hanno annunciato che si costituiranno parte civile nel processo. 
Il  pm Giuseppe Miliano ha condotto l'inchiesta portata a termine dai militari del Nucleo Investigativo  coordinati dal tenente colonnello Antonio De Lise. Tra i reati contestati gli articoli 609 bis e quater nei confronti dei genitori dei due minori: relativi - secondo quanto ipotizzato - all’obbligo del genitore di tutelare la vita, l’incolumità e la moralità sessuale dei minori, adottando anche le misure più drastiche per raggiungere questo obiettivo. «Non hanno impedito che la figlia andasse a convivere», è contestato nei confronti del padre e della madre dell’adolescente. Nei confronti dei genitori del minore componente della famiglia di Ferdinando Di Silvio detto Gianni, il magistrato inquirente ha contestato che hanno assunto una posizione di controllo nei confronti della 13enne che era fidanzata con il figlio, non impedendo - è riportato nelle carte dell’inchiesta - che il figlio consumasse rapporti sessuali da cui derivava lo stato di gravidanza».
I fatti fino al giugno del 2021. Contestato il reato di violenza sessuale, esteso anche ai genitori della ragazzina, «poiché «erano consapevoli di quanto avveniva in quella casa, dei rapporti sessuali tra i due minori e della gravidanza della sposa bambina». Nell’inchiesta che si è sviluppata su due binari vengono contestati anche diversi reati di spaccio di sostanze stupefacenti tra l’ottobre del 2020 e il gennaio del 2022 a Latina. Gli accertamenti gravitavano attorno al traffico di droga che aveva come base l’abitazione dei Di Silvio a Campo Boario.
Nel corso delle indagini gli investigatori hanno scoperto che gli incontri erano senza telefonate: da parte degli indagati c’era grande attenzione: «gli incontri - aveva osservato il gip Mara Mattioli - raramente sono stati preceduti da telefonate, utilizzando dagli indagati verosimilmente sistemi di messaggistica che non è stato possibile intercettare con l’ordinaria attività tecnica, oppure presentandosi direttamente presso l’abitazione per soddisfare le richieste degli acquirenti». 

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