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Il caso

Adesso anche la Provincia «boccia» la Pedemontana

Il lungo documento inviato al Ministero dell’Ambiente: impatto non valutato

Adesso anche la Provincia «boccia» la Pedemontana
Il progetto della Pedemontana sembra davvero figlio di nessuno e continua a collezionare osservazioni, alcune delle quali fanno letteralmente a pezzi l’intero impianto. Fra i documenti più drastici c’è quello dell’amministrazione provinciale, lungo e dettagliato, pone l’accento soprattutto sui rischi di impatto ambientale e per l’uscita nord (Canzatora) sostiene che essa non risolve i problemi di traffico dei centri urbani di Formia e Gaeta.
«È confermata la criticità del nodo di confluenza (SS7, SS7 qtr, SR630, Porto commerciale di Gaeta, Mercato Ortofrutticolo di Fondi, futuro Ospedale del Golfo). - si legge nella nota - Si evidenzia un rischio concreto di congestione veicolare con impatti negativi sulla qualità dell’aria, sul clima, acustico e sulla sicurezza stradale. Si richiede uno specifico approfondimento tecnico volto a valutare una connessione alternativa verso lo svincolo SR630–SS7 qtr, prevedendo uno svincolo dedicato a servizio dell’Ospedale del Golfo».
Inoltre «la soluzione proposta con la bretella di via Canzatora non risulta idonea a liberare i centri urbani dai flussi di attraversamento. Si propone pertanto di valutare l’attivazione di un secondo stralcio funzionale su via dell’Agricoltura – via Sant’Agostino – SR213 Flacca, al fine di alleggerire il traffico urbano e garantire la funzione di alleggerimento territoriale». La Provincia ha poi inserito delle osservazioni congiunte con i Ministeri dell’Economia e della Cultura e riguardano una caratterizzazione più approfondita «degli habitat interessati e definizione di misure di mitigazione e compensazione coerenti con le prescrizioni della ZPS Monti Ausoni e Aurunci», nonché un aggiornamento dei modelli di verifica sugli scenari di traffico in rapporto alla qualità dell’aria. Ma i dubbi maggiori riguardano, anche per la Provincia, la tutela della sorgente di Mazzoccolo, per questo si sottolinea la «necessità di approfondire gli impatti sulla sorgente di primaria rilevanza per l’approvvigionamento idrico locale».
Foto Formia

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