20.09.2025 - 07:44
Trovata senza vita riversa sul letto, in una pozza di sangue, Antonietta Rocco è stata uccisa con uno o più fendenti al collo. Chi lo ha fatto e per quale ragione, per ora resta un mistero, ma gli investigatori della Questura si sono lasciati sfuggire un cauto ottimismo sull’esito delle primissime indagini: i poliziotti della Squadra Mobile hanno già ristretto il cerchio dei sospetti al culmine di una serie di interrogatori, quasi tutti concentrati tra le persone che la conoscevano e l’avevano frequentata per qualsiasi ragione negli ultimi tempi.
A dare l’allarme ieri mattina, dopo la scoperta del cadavere, è stata la badante che si recava quotidianamente presso l’abitazione della donna di 63 anni per assisterla. La vittima infatti non era più autosufficiente da molti anni, quasi completamente cieca e inferma.
La vittima, Antonietta Rocco
All’arrivo dei poliziotti della Squadra Volante la casa, al piano terra di via Muzio Scevola, era completamente a soqquadro e la porta di una stanza, solitamente chiusa a chiave, era stata forzata. Quindi sono intervenuti subito sia gli investigatori della Squadra Mobile, diretti dal vicequestore Giuseppe Lodeserto, che gli specialisti della scientifica per un accurato sopralluogo durato almeno sei ore. Alle operazioni ispettive hanno partecipato anche il pubblico ministero Martina Taglione, titolare dell’inchiesta, e il medico legale Maria Cristina Setacci che dovrà poi occuparsi dell’auopsia. L’esame esterno del cadavere ha poi confermato definitivamente che si trattava di un omicidio, perché Antonietta Rocco è stata uccisa con un fendente alla gola e nei pressi del cadavere non è stato trovato alcun coltello.
Nelle ore successive ai rilievi si sono susseguiti numerosi interrogatori. In questura sono state ascoltate a lungo anche la badante che ha fatto la scoperta e la donna che prima di lei aveva lavorato per assistere la 63enne. La svolta, nell’indagine, potrebbe arrivare da un momento all’altro.
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