Il fatto
16.10.2025 - 13:30
Nuovi sequestri di cellulari e pc nell’ambito dell’indagine della Procura di Cassino avviata dopo il suicidio di Paolo Mendico, avvenuto lo scorso 11 settembre. Come si sa, il fascicolo è stato aperto con l’ipotesi di istigazione o aiuto al suicidio e in tale contesto si sta cercando di ricostruire l’ambiente da cui era circondato lo studente quindicenne che si è tolto la vita. Di qui l’esame di messaggi, comunicazioni, chat potrebbe risultare molto utile.
L’indagine ha preso due strade diverse seppure parallele sin dalle primissime ore, infatti quattro compagni di classe di Paolo sono stati ascoltati presso la Procura per i minorenni, mentre gli adulti che in qualche modo gravitano in questa storia triste e ancora non chiarita vengono sentiti dai carabinieri di Formia su delega della Procura di Cassino. La mole di dichiarazioni e di materiale derivante dai cellulari sarà ulteriormente analizzata nei prossimi giorni e, ad un mese dalla morte di Paolo, potrebbe effettivamente essere il primo step di una indagine che si è mostrata complessa, soprattutto al fine di collegare il suicidio con gli episodi di bullismo e la scarsa attenzione dei docenti denunciati dai genitori di Paolo Mendico già nelle prime ore successive alla morte. Tra gli auditi molti docenti delle scuole frequentate frequentate dal ragazzo, non solo quelli dell’Istituto superiore presso il quale era iscritto, la sezione staccata del «Pacinotti» di Fondi.
Una verità giudiziaria sul tragico gesto di Paolo Mendico, in fondo, è ciò che si sta aspettando dal primo giorno, per il vuoto che ha lasciato la sua morte e per quella sensazione di essere arrivati tutti troppo tardi. Un minuto in più, maggiore attenzione e più comprensione verso i bisogni di quel ragazzino fragile avrebbero potuto fare la differenza? E’ la domanda che sottende tutte le verifiche in corso mentre non si spegne l’eco del suicidio. Una vicenda che ha riacceso i riflettori sulla condizione di tanti adolescenti e sulla necessità di potenziare, comunque, il servizio di assistenza psicologica nelle scuole. Al momento al Pacinotti sta lavorando uno psicologo in più assunto a tempo dal Comune di Santi Cosma e che affianca quello della scuola.
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