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Il fatto

L'attentatore è passato sotto a una telecamera comunale, ma non funzionava

Ordigno esploso in viale Kennedy, un punto di ripresa della video sorveglianza cittadina si trova sulla via di fuga ma non ha ripreso

L'attentatore è passato sotto a una telecamera comunale, ma non funzionava
È iniziata in salita l’indagine della Polizia sull’esplosione di una bomba sabato sera all’ingresso del condominio del civico 203 di viale Kennedy. Perché la testimonianza di un residente ha rivelato che l’autore dell’attentato è scappato lungo la via di fuga naturale, ovvero percorrendo la stessa viale Kennedy in direzione del centro commerciale Agora, quindi è transitato proprio sotto a una telecamera del sistema di video sorveglianza cittadina, quella che svetta in cima a un palo sulla rotatoria all’incrocio con via Zani e via Zanetti, ma questo dettaglio non ha prodotto gli spunti investigativi sperati. Quel punto di ripresa pubblico infatti è fuori uso, quella sera non ha registrato. Non è detto che il filmato avrebbe potuto rendere informazioni utili a identificare rapidamente l’attentatore, ma con ogni probabilità avrebbe potuto rivelare le sue mosse da quel punto in poi per consentire agli investigatori della Polizia di acquisire altre telecamere, ricostruendo la via di fuga fino a riconoscere un veicolo o una targa.

L’indagine si è rivelata complessa sin dall’inizio perché non è chiaro neppure chi possa essere il destinatario di un’azione intimidatoria di quella portata. Ne conviene che, per ora, risulta difficile anche orientare le indagini in una direzione precisa alla ricerca di chi ha innescato l’ordigno e per quale ragione. In ogni caso gli investigatori della Squadra Mobile del vice questore Giuseppe Lodeserto stanno già vagliando le prime ipotesi e in questi primi giorni di accertamenti hanno ascoltato altre persone informate sui fatti. I poliziotti stanno stringendo il cerchio su una serie di persone che hanno abitato proprio in quella palazzina popolare oppure sono legati da parentela stretta ad alcuni inquilini.

Di certo il mancato funzionamento della telecamera è un imprevisto che ha spiazzato e non poco i detective della Questura, perché la presenza di una telecamera della videosorveglianza cittadina a distanza ravvicinata dal luogo dell’attentato, poteva rappresentare un elemento di svolta per il proseguo degli accertamenti. Dopo tutto la persona che ha visto scappare l’attentatore, al momento di guardare verso la strada pochi istanti dopo il boato, lo ha visto correre a piedi su viale Kennedy in direzione della rotatoria all’incrocio con via Zani e via Zanetti, quindi è sicuramente passato sotto alla telecamera della videosorveglianza comunale. L’ultima persona che lo ha visto, ha però assicurato che era incappucciato, quindi anche l’occhio elettronico forse non avrebbe potuto fornire dettagli utili a riconoscere l’attentatore. La presenza della telecamera in quel punto, in ogni caso, poteva fornire indicazioni sulla direzione presa dal fuggitivo e sulla possibilità che avesse lasciato un veicolo a debita distanza, oppure che un complice lo stesse attendendo.

Come dire, la testimonianza è stata utile a indirizzare le ricerche di telecamere, escludendo che l’autore dell’attentato sia scappato nella direzione opposta. Poteva dirigersi verso il tratto chiuso di viale Kennedy, unito comunque a viale Le Corbusier da un camminamento pedonale. Ma avrebbe potuto persino percorrere una strada sterrata che conduce direttamente sulla statale Pontina. A questo punto gli investigatori cercano tra gli impianti privati di videosorveglianza installati nel circondario.
 

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