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Il fatto

Bilancio di ABC respinto, il centrodestra vota compatto

Utili apparenti e normative emergenziali: la ricostruzione dell’assessore Nasti

Bilancio di ABC respinto, il centrodestra vota compatto

Quasi cinque ore di discussione per provare a sciogliere i nodi che da mesi caratterizzano il rapporto tra Comune di Latina e l’azienda ABC ieri in commissione bilancio, presieduta da Giuseppe Coriddi, sono solo il preludio del dibattito acceso che approderà in consiglio comunale venerdì. La delibera che respinge il rendiconto 2024 dell’azienda e chiede ad ABC di ripresentarlo entro sette giorni, è passata con otto voti della maggioranza, compresa Forza Italia, l’astensione del Gruppo Misto e l’uscita dall’aula di LBC e M5S. Una seduta  molto tecnica, con l’assessora al Bilancio, Ada Nasti, incaricata di illustrare nel dettaglio i motivi che hanno condotto l’amministrazione alla mancata approvazione del documento contabile di Abc. Nasti lo ha fatto con la consueta franchezza e chiarezza spiegando subito che il mancato via libera al rendiconto non era né inatteso né evitabile.  Secondo l’assessora l’azienda speciale non poteva presentare un bilancio di previsione in utile e questo principio non discende da scelte politiche, ma dal TUEL: «Oggi non approvare il rendiconto di Abc unica strada percorribile, unica decisone possibili per due motivi, uno è che ci sono regole contabili che non possono essere eluse - ha spiegato - lo dice la legge. L’azienda deve conformarsi a criteri di efficacia, efficienza ed economicità e ha l’obbligo dell’equilibrio di bilancio. L’altro motivo è che non si possono richiedere ai cittadini costi che l'azienda non sostiene al solo fine di aumentare le bollette». L’assessora ha poi ricostruito il percorso che ha portato l’azienda a presentare utili solo apparenti.

Utili e conti, la cronistoria
Nel 2021 ABC ha registrato 34mila euro di utile solo grazie a una normativa emergenziale post-Covid che consentiva alle imprese di sospendere gli ammortamenti. ABC ha utilizzato questa possibilità pur non avendo subito alcun calo di fatturato, producendo così un utile dovuto alla mancata iscrizione di 533mila euro di costi. Nel 2022 viene riconosciuta dal commissario la rivalutazione NIC (circa 200mila euro), ma l’azienda chiede di applicare l’indice ISTAT FOI arrivando a oltre 1,2 milioni di incremento «poste straordinarie, non previste dal contratto, che hanno generato utili solo apparenti». Di quei 1,2 milioni, 600mila euro vengono destinati all’aumento del costo del personale, spese per le quali -è stato riferito in commissione - gli uffici comunali hanno già trasmesso gli atti relativi al personale alla Corte dei Conti.

«Non è un atto unilaterale»
Nasti ha sottolineato che la crisi non dipende dalla delibera in discussione, ma dalle richieste dell’azienda risalenti al 2022, quando ABC dichiarò che con 16 milioni non poteva più garantire il servizio di igiene urbana e voleva invece 22 milioni. «A questo punto bisogna capire chi ha sbagliato – ha spiegato l’assessore – o il progetto del porta a porta era inadeguato nelle risorse previste, oppure l’azienda è in difficoltà a gestire il servizio». L’assessora ha chiarito poi che non si è trattato di un taglio unilaterale del contratto con ABC. «Il Comune ha comunicato le proprie richieste e l’azienda ha più volte riformulato il bilancio – a giugno e agosto 2024, a gennaio 2025 e a marzo 2025 – allineandosi ai numeri forniti dall’ente. I problemi sono sorti poi nel confronto tra settore Ambiente e ABC, sulla natura dell’atto necessario per recepire la modifica del corrispettivo».  Per il settore Ambiente serviva un atto di concordamento, mentre ABC chiedeva un atto di servizio, poi allegato alla proposta di delibera con la modifica dell’articolo 8.

Bellini: accuse smontate dai fatti
Il consigliere di LBC, Dario Bellini, ha contestato la ricostruzione dell’assessora Nasti, sostenendo che le accuse sull’aumento del personale e sulle progressioni verticali siano state già smentite sia dal parere pro veritate sia dal CdA di ABC.   Nel parere si ricordava che i dipendenti svolgono mansioni coerenti con il loro profilo professionale e non risultano irregolarità contrattuali. Bellini ha poi criticato l’amministrazione per essersi “arrovellata” in un conflitto burocratico tra Ambiente e Finanziario, producendo lettere e contro-note invece di risolvere i problemi quando si sarebbe dovuto fare un incontro per chiarire le vari tesi. Infine, ha sottolineato che il nuovo progetto industriale prevede un costo superiore ai 21 milioni, cifra già compatibile con l’aumento dei costi generato dai mutamenti economici, e che avrebbe richiesto un aggiornamento del contratto. La consigliera del Gruppo Misto, Daniela Fiore, ha invece evidenziato come «la delibera di oggi, di fatto, fotografi una spaccatura che sembra ormai insanabile, nonostante il nuovo progetto industriale approvato il 28 ottobre scorso». Ha definito lucida la relazione dell’assessora Nasti, sottolineando che le criticità emerse, compresa la perdita che ABC avrebbe registrato senza le agevolazioni contabili, avrebbero dovuto allertare l’ente già da tempo. Per Fiore, la situazione richiede ora «scelte chiare e definitive», perché il conflitto continuo tra Comune e ABC danneggia sia il servizio che i cittadini.

Bruni: si va verso la normalità
Il consigliere Bruni ha invitato a superare le polemiche e a procedere con senso di responsabilità, definendo la delibera «un ulteriore passo verso la normalizzazione». Ha richiamato tutte le parti – Consiglio, uffici e ABC – a fare la propria parte per riallineare gli atti e chiudere una fase segnata da conflitti: «Soffermarsi sulle polemiche strumentali è un percorso che ha stancato».

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