Duplice tentato omicidio, la Cassazione conferma
10.02.2017 - 20:40
I giudici della Corte di Cassazione hanno depositato le motivazioni con cui hanno respinto il ricorso presentato da Alessandro Zof, imputato per gli spari all'esterno dell'American Bar al Circeo dove erano rimasti feriti zio e nipote lo scorso marzo. Erano stati gli avvocati Vita e Vitelli a impugnare il provvedimento del Riesame che aveva confermato le accuse e l'ordinanza del gip del Tribunale di Latina in merito alle contestazioni formulate dal pm Gregorio Capasso nei confronti del 32enne del capoluogo pontino accusato di duplice tentato omicidio. La difesa aveva contestato gli elementi raccolti dagli investigatori ma i giudici nelle motivazioni hanno respinto il ricorso. «Uno dei motivi si risolve in una mera contestazione in punto di fatto della concludenza indiziaria - in ordine alla presenza dello Zof sul luogo del delitto al momento della sparatoria e alla conseguente idoneità a riscontrare la credibilità del racconto delle persone offese che non necessita peraltro di conferme esterne, non essendo le relative dichiarazioni soggette alle regole di valutazione dettate degli elementi tratti dalla ricostruzione degli spostamenti dell'indagato». I magistrati inoltre hanno aggiunto che: «L'apprezzamento dello spessore e della concludenza probatoria degli indizi è, infatti, riservato in via esclusiva al giudice del merito cautelare, mentre alla Corte di Cassazione spetta soltanto di verificare, in relazione alla peculiare natura del giudizio di legittimità e ai limiti che ad esso ineriscono, la congruenza logica e l'adeguatezza della motivazione sul punto, senza alcun potere di revisionare le circostanze fattuali della vicenda indagata e il peso degli indizi che il gip e il Tribunale del riesame hanno ritenuto idonei a supportare l'applicazione della misura coercitiva. In questo caso il ricorrente si limita a prospettare e sollecitare una lettura alternativa del compendio indiziario che non compete alla Corte di legittimità», hanno aggiunto i giudici della Suprema Corte.
L'ipotesi è quella che Alessandro Zof venga processato con il rito abbreviato, godendo così della riduzione di un terzo della pena. Il giovane è accusato di aver sparato al termine di una lite a Roberto Guzzon e ad Alessio De Cupis, entrambi di Terracina, zio e nipote erano rimasti feriti a colpi di pistola all'esterno del locale. In un primo momento il 32enne di Latina era stato indagato a piede libero, successivamente era stato arrestato dopo che si era presentato spontaneamente in Procura e in un secondo momento il Riesame lo aveva rimesso in libertà senza alcun vincolo ma era stata emessa per il giovane una nuova misura restrittiva.
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