Cronaca
30.07.2018 - 10:17
Alcuni aspetti ancora da chiarire e due certezze: un morto e due denunciati in stato di libertà per omicidio preterintenzionale in concorso. Non è stata una notte tranquilla quella tra sabato e domenica in territorio apriliano.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Reparto territoriale guidato dal tenente colonnello Riccardo Barbera - le cui indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano - erano circa le 2.00 quando ai militari dell'Arma arriva una segnalazione da parte di un abitante della zona di via Guardapasso, preoccupato da una Renault Megane con targa straniera e con diverse persone a bordo che si aggirava in zona, secondo il cittadino, troppo lentamente per non destare sospetti, come se chi era a bordo stesse perlustrando la zona per poi mettere a segno un furto. Dopo questa telefonata ne arrivano altre ai militari di stanza in via Tiberio: alcuni residenti hanno infatti iniziato a seguire la Renault Megane, che nel frattempo ha lasciato la zona forse per aver attirato troppo l'attenzione, avvertendo i carabinieri dei diversi spostamenti. A questo punto parte la ricerca dei militari dell'Arma che ritrovano la vettura in via Nettunense, all'altezza della stazione ferroviaria di Campo di Carne dove la Renault Megane è finita fuori strada. Sull'asfalto c'è un uomo che i carabinieri identificano in Zaitouni Hady, 43enne di nazionalità marocchina e già noto alle forze dell'ordine. Vicino al corpo uno zaino con arnesi da scasso.
Sul posto ci sono anche due residenti di via Guardapasso, un 46enne e un 43enne, entrambi incensurati: uno dei due aveva telefonato ai carabinieri per dare indicazioni sull'auto in fuga. I militari trovano anche delle impronte sul terreno circostante a conferma che erano presenti, fino a qualche attimo prima, anche altre persone poi allontanatesi. C'erano altri residenti oltre ai due uomini? E chi c'era nella Renault Megane (che al momento in cui scriviamo non è chiaro se sia stata rubata) insieme al nordafricano? L'arrivo di un'ambulanza del 118 ha invece confermato il decesso dell'uomo, probabilmente a causa di un trauma. Sarà l'autopsia a chiarire le cause esatte della morte del 43enne, anche se le indagini dei carabinieri avrebbero escluso l'utilizzo di armi.
Indagini che, durante la giornata di ieri, hanno portato i militari alla denuncia - e non al fermo perché non sussisterebbe il pericolo di fuga - dei due residenti presenti sul luogo dell'incidente: gli indizi a loro carico sono arrivati dai filmati delle telecamere di sorveglianza di alcune attività commerciali e da diverse testimonianze di persone presenti sul posto e che non hanno potuto negare l'evidenza delle riprese. Uno degli indagati, che si era reso irreperibile nelle ore seguenti, si è poi costituito. Tutti e due si sono difesi dicendo di non aver mai avuto una colluttazione col marocchino.
Le indagini sull'episodio proseguono serrate e ad ampio raggio: troppi gli aspetti rimasti oscuri e che si sta cercando di chiarire anche con il supporto di altre testimonianze.
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