Regione Lazio
18.04.2025 - 14:15
Si chiama Lazio Disco ed è l'Ente regionale per la tutela del Diritto allo Studio universitario e la promozione della Conoscenza nel territorio della Regione Lazio. Da meno di un anno alla guida di questa struttura si trova il dottor Simone Foglio. 46 anni, laureato in Scienze Politiche, sta provando a far crescere questo ente inserendolo sempre più nelle dinamiche sociali del mondo delle Università del Lazio.
Dottor Foglio, qual è stato il primo impatto alla guida di Lazio Disco?
«Diciamo che si tratta di un ente molto importante e devo dire che ha fatto un ottimo lavoro anche il mio predecessore. Disco Lazio si occupa di formare la futura classe dirigente della nostra Regione in generale del nostro Paese. Ci sono temi molto delicati di cui ci occupiamo quali gli studentati, il servizio di ristorazione, ossia le classiche mense. Ma il mio impegno è quello di dare anche ulteriori servizi agli studenti, alle studentesse che si affiancano a questi servizi che possiamo definire storici».
In che modo lo sta facendo?
« Appena insediato abbiamo attivato uno sportello di counseling psicologico, un classico sportello d'ascolto in via sperimentale che da una parte ci ha fatto percepire quanto questo strumento sia importante dal momento che abbiamo avuto ottimi feedback dagli atenei. Dall'altro ci ha fatto capire quanto il problema sia sentito, visto che i numeri di accesso che abbiamo riscontrato da settembre sono molto alti».
Privacy permettendo, cosa avete riscontrato?
«Posso dirle che i casi segnalati mostrano difficoltà sia all’interno dei nuclei familiari sia nelle relazioni di coppia, come nei gruppi che si creano nei percorsi accademici. Questo ci fa riflettere molto sul fatto che noi dobbiamo intensificare ancora di più la vicinanza agli studenti nel loro percorso accademico con tutta una serie di strumenti che li facciano sentire in dei luoghi sicuri. E questo lo stiamo facendo anche nei confronti delle politiche di genere. Mi lasci dire che siamo ancora tutti sotto choc per il terribile femminicidio che ha coinvolto una studentessa dell’Università La Sapienza nei giorni scorsi (il caso di Ilaria Sula, ndr). Tutta la comunità accademica ha vissuto con grande emotività questa vicenda. Durante l’iniziativa pubblica ho voluto richiamare i giovani che oggi vivono un'età felice e spensierata ad avere grande sensibilità verso quelle che sono le loro compagne di classe, le loro fidanzate, le loro amiche. E un domani queste saranno mamme, sorelle, figlie. Il mondo al femminile è il pilastro della nostra società».
C’è qualche iniziativa particolare che avete preso su questo tema?
«A parte le panchine rosse installate in ogni sede di Lazio Disco, abbiamo previsto uno stanziamento di 100 mila euro per le borse di studio nelle facoltà Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) ossia quelle con minore presenza femminile, proprio per incentivare le iscrizioni».
Su cosa state lavorando in questi mesi?
«Su molte cose, ma ad una tengo particolarmente: assieme alla Regione Lazio stiamo cercando di far ripartire il progetto che si chiamava torno subito, relativo a esperienze di collaborazione all'estero dei nostri ragazzi che vanno a studiare e a formarsi in altri Paesi e ritornano poi per consolidare questa esperienza nella nostra regione. Un altro invece è quello che sintetizzo banalmente chiamandolo disco sport. Tutte le attività legate al mondo dello sport in ambito sociale, quindi prevenzione dalle droghe, inclusione, attività per i diversamente abili, una corretta alimentazione, un corretto stile di vita che previene alcune patologie. Un progetto per rilanciare il mondo giovanile, i giusti valori»
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