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Quante storie

Funamboli, genitori sul filo dell’oltre

Il Monastero di San Magno pieno di gente per la presentazione del libro di don Francesco Fiorillo. Tutto nasce dall’esperienza del gruppo Naim, e l’indicibile si esprime procedendo insieme

Funamboli, genitori  sul filo dell’oltre

“Ho conosciuto un prete... Quando ti accoglie, ha sempre un toscano in bocca. Si veste come un boscaiolo di montagna, in chiesa porta le canzoni di De André, di Niccolò Fabi. Non parla mai di Dio, eppure parla sempre di Dio”, scriveva Enrico Galiano dopo l’incontro al Monastero di San Magno con don Francesco Fiorillo.
Siamo a Fondi, in un luogo di incontro, di riflessione, di gioia e di spiritualità sempre aperto a chi vuole sostarvi, i fedeli e tanta gente comune, ma anche gli artisti. Quanti ne sono passati: cantautori, poeti e scrittori tra i più famosi. Quel posto lo ha rimesso su don Francesco con le proprie mani, pezzo dopo pezzo, così come prova a fare con le anime che il dolore ha ridotto in pezzi. Non è facile rapportarsi con lo stato di sofferenza senza pause provocato da un qualcosa di ineluttabile che condiziona il corso della vita, ma don Fiorillo crede nella forza dell’amore anche quando le risposte non ci sono, o appartengono all’infinito.
Al Monastero ha dato vita al gruppo Nain e sono sempre più numerosi i genitori che si recano a San Magno per condividere la fatica di andare avanti di fronte al lacerante vuoto che lascia la perdita di un figlio. Nain, come il piccolo villaggio rurale situato sul Monte Moreh in cui Gesù risuscita il figlio della vedova, e che il gruppo considera il “luogo dell’inaspettato e dell’incredibile”, lì dove si guarda in faccia la propria fragilità e anche la morte per rimettersi in cammino. Spalla a spalla.
Quante storie. Il sacerdote ha deciso di raccoglierle in un libro. È intitolato “Funamboli - Genitori che camminano sul filo dell’oltre”, e lontano da qualsiasi retorica conduce il lettore proprio nello “spazio delicato” del dolore, o come scrive Daniele Mencarelli nella prefazione “nella nostra umanità più profonda”. Pagine di “vita vissuta in evoluzione”.
Pubblicato da Edizioni San Paolo, “Funamboli” è stato presentato ieri al Monastero. Era pieno come non mai. Tutti lì, per ascoltare Don Francesco in dialogo con Annamaria Aprà. Un momento di attenzione, accompagnato anche dalla musica (che a San Magno è spesso colonna sonora): Sandro Sposito alla chitarra e pianoforte e Antonietta Caporiccio alla voce. Giuseppe Pestillo legge alcuni brani di quelle intense duecento pagine suddivise in capitoli accompagnati da estratti dei brani di Niccolò Fabi, che quello stesso dolore oggetto del libro ha provato nel 2010. Don Francesco ricorda che quando si perde una persona cara bisogna ‘farne memoria’, definisce paradossale ma vero il constatare quanto un figlio che non c’è più permetta a un genitore di conoscerlo ancora, e talvolta più a fondo, anche dopo la perdita attraverso le parole degli altri. La mente del sacerdote è libera dai giudizi perché i “funamboli senza neanche più fune” non ne hanno bisogno. È un camminare insieme quello che fanno a San Magno, pronti ad aspettare chi ha bisogno di sedersi per riprendere fiato. Ciascuno ha i suoi tempi, ma i moti del cuore respirano quegli attimi di fraternità e di tenerezza. Oltre le parole, perché non esiste una parola da dire a un genitore che perde un figlio. C’è solo “l’indicibile” mentre si procede sul filo dell’oltre.
Al termine dell’incontro non si avverte sconforto ma una sensazione bella di comunanza e di solidarietà. Pulita, sincera. “È un libro che parla di dolore ma non è triste. Spinge a non avere paura dei momenti di gioia che si potranno ancora vivere. Aiuta a ‘risistemare’ le cose della propria vita - dice Aprà - e ti trasforma. I funamboli insegnano a vivere”.
Don Francesco ringrazia “tutti quelli che sono nei libro” e i genitori che gli hanno permesso di scriverlo. Poi intona “A te” di Jovanotti, e la chiesa si ferma per cantare con lui.
Dallo scorso 30 settembre il libro è in tutte le librerie, digital store e su paolinestore.it. Un libro per tutti e per ciascuno di noi.

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