Verso il Natale
19.12.2025 - 22:00
È un appuntamento che si rinnova puntuale ogni dicembre e che richiama appassionati da tutta Italia. Anche per il Natale 2025 tornano i panettoni artigianali di Ferdinando Tammetta, maestro lievitista pluripremiato e punto di riferimento nel panorama dolciario nazionale.
Quarant’anni di esperienza alle spalle, numerosi riconoscimenti e un laboratorio diventato negli anni meta di intenditori: la storia di Tammetta è fatta di tecnica, pazienza e di un legame profondo con il territorio. Un percorso che si riflette in una produzione natalizia attesa e riconoscibile, basata su lievitazione naturale e selezione rigorosa delle materie prime.
Al centro della collezione 2025 resta il panettone classico con uvetta e canditi, fedele a una ricetta custodita e tramandata come un rituale. Un prodotto simbolo, che rappresenta l’identità del laboratorio e da cui prende forma una proposta più ampia, capace di coniugare tradizione e gusto contemporaneo.
Accanto al classico tornano infatti alcune delle varianti più apprezzate dal pubblico. Dal panettone al caffè, dal profilo aromatico ed elegante, a quello ai frutti di bosco, che negli ultimi anni ha conquistato consensi crescenti. Immancabile il panettone al pistacchio, ormai protagonista fisso delle festività, così come il vero “best seller” della casa: il panettone con gocce di cioccolato, amatissimo dai palati più golosi.
Completa la proposta il pandoro artigianale, definito dallo stesso Tammetta il più “essenziale” dei lievitati. Un prodotto in cui emergono con chiarezza la qualità delle farine, la lentezza della lievitazione e la cura maniacale dei dettagli.
«Ogni anno considero i panettoni come un appuntamento con la memoria e con la mia storia professionale – racconta Ferdinando Tammetta –. È un lavoro che richiede pazienza e rispetto per una tradizione che non smette mai di emozionare. Il riconoscimento più grande resta quello delle famiglie che tornano da noi ogni Natale».
Anche quest’anno il laboratorio di via delle Fornaci a Fondi si prepara a un intenso periodo di lavoro. Una produzione che, pur crescendo, resta legata a un metodo rigorosamente artigianale. Perché, come ribadisce il maestro lievitista, l’obiettivo non è la quantità, ma la qualità.
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