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Aveva 83 anni

Addio a Giuseppe Minchella, l’ultimo pastore transumante

Amava i suoi animali e le montagne degli Aurunci, ha difeso la sostenibilità e le tradizioni

Addio a Giuseppe Minchella, l’ultimo pastore transumante

E’ morto a Maranola l’ultimo pastore transumante, Giuseppe Minchella. Aveva 83 anni e ad ogni cambio di stagione conduceva le greggi verso i pascoli più adeguati, secondo un rito atavico, seguendo i tratturi e segnando una Storia che adesso sembra andare perduta. Era considerato il vero custode delle montagne, perché ne conosceva ogni angolo.

Giuseppe Minchella è stato l’ultimo testimone di una tradizione millenaria, quella della transumanza, che ha rappresentato un legame profondo tra uomo, natura e lavoro. Non solo ha continuato a praticarla fino agli ultimi anni, ma ne è stato anche un appassionato divulgatore, spiegando il valore di un pascolo “lento” e di un uso sostenibile della montagna. Difendeva con orgoglio i suoi animali, la produzione casearia e il rapporto di solidarietà con gli altri pastori dell’Appennino centrale.

Nel suo ricordo, l’antropologo Dario Novellino ha descritto Peppe come un uomo di grande saggezza popolare, profondamente legato alla sua terra e ai ritmi della natura. La sua vita era scandita dal lavoro quotidiano con le capre, dalla cura per ogni animale e dal piacere della condivisione e del racconto.

Da giovane aveva iniziato con pochi animali, costruendo nel tempo una propria mandria e una piccola attività che gli aveva permesso di sostenere la famiglia. Discendente di un’antica stirpe di pastori ciociari, Peppe rappresentava l’erede di una storia che affonda le sue radici nell’Ottocento, quando i Minchella si spostarono dai territori originari alla ricerca di nuovi pascoli, dando vita a una tradizione che con lui si chiude definitivamente.

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