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Rifiuti, il piano del Comune per migliorare il decoro in città

Dieci dipendenti di Abc sono stati spostati per occuparsi della parte del riassetto e per evitare accumuli di rifiuti

Rifiuti, il piano del Comune per migliorare il decoro in città

Alcuni cassonetti nelle scorse settimane

Un sistema che eviti costi così alti caricati sul Pef rifiuti e che migliori i margini di azioni come lo spazzamento ed altri servizi per riportare il decoro in città era quanto si prefissava l’amministrazione in questi mesi ed è stata l’ipotesi su cui ha ragionato a lungo. Ma sembra che non sarà questa la direzione intrapresa, o almeno non del tutto, e che non sarà possibile tagliare quei due milioni di euro sul Pef che dovevano avere effetto anche sulle bollette Tari. Il motivo? Il servizio del porta a porta con i mastelli continua ad essere estremamente costoso in termini di personale e ridurlo attraverso il Pef comporterebbe vantaggi minimali sulle bollette di poche decine di euro, dalle proiezioni svolte dagli uffici, ma soprattutto comporterebbe tagli sulla qualità del servizio reso da Abc e su incombenze come riassetto e pulizia che la città in questa fase difficile, e con la prospettiva di restare con il vecchio sistema in centro fino al 2025, non si può permettere.

A spiegarlo è l’assessore all’ambiente del Comune di Latina Franco Addonizio che ha valutato in questi mesi la strada da intraprendere con giunta, sindaco e i vertici di Abc su uno dei temi più delicati e pesanti che si è trovata a gestire l'amministrazione, quello del servizio rifiuti ereditato dall'amministrazione Coletta e gestito con un porta a porta e il sistema dei mastelli che si è però fermato a ridosso dell'area interna alla circonvallazione. Proprio nelle ultime tre settimane è apparso evidente che non si possono sottrarre fondi al servizio anche a fronte della necessità di gestire bene le zone che ancora conferiscono con il vecchio sistema. Qui il degrado è evidente soprattutto ad inizio settimana, con persone che scaricano i rifiuti da altre zone e piccole discariche che si creano in vari punti della città. «Stiamo pagando ancora i problemi del vecchio piano industriale in vigore fino a che non si approva il nuovo - spiega l’assessore - che prevede un servizio estremamente costoso perché tutto il personale è dedicato alla raccolta dei mastelli.

Per poterlo fare bene ed estenderlo al centro città servirebbero altri duecento unità di personale e bisognerebbe ridurre altri servizi, come lo spazzamento». Ora dieci dipendenti di Abc sono stati spostati per occuparsi della parte del riassetto e per evitare le immagini viste nei giorni scorsi, marciapiedi invasi, cassonetti stracolmi di ogni genere di rifiuti, ingombranti abbandonati vicino ai secchi a causa dei soliti utenti incivili e fuori dalle regole. Quello che emerge con certezza è che non sarà possibile, per queste ragioni, ridurre il Pef che lo scorso anno con il commissario fece registrare un rialzo dai 26.047.500 euro del 2022 ai 36.613.152 euro del 2023 a causa del peso del non riscosso e del carico sul piano del 70% del fondo dei crediti di dubbia esigibilità. Il Comune si era impegnato per una riduzione scovando le utenze nascoste alla Tari, ma questo lavoro non sta procedendo come ci si aspettava e come ammette l’assessore.

«E’ un lavoro lungo e impegnativo che andava fatto prima, ci siamo ritrovati a gestire una situazione molto complessa - spiega Addonizio - oggi siamo arrivati a giugno e stiamo lavorando sul contratto. Con una riduzione del Pef che si tradurrebbe in pochi euro a famiglia in fine anno non avremmo comunque un buon impatto, si rimarrà dunque a saldo invariato rispetto al contratto, però le risorse serviranno per mantenere la città pulita con spazzamento e riassetto. Contiamo di approvare il Pef entro due settimane». L’altra grande incognita è il piano industriale. «Siamo in dirittura d’arrivo, lo stiamo calibrando in base al contratto di esercizio, subito dopo il Pef si procederà con il contratto e si arriverà al nuovo piano industriale per eliminare le inefficienze che ci sono».

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