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Il fatto

Caso immobili Inps, case in centro con affitti stracciati

L’ente possiede cinque alloggi in corso della Repubblica che rendono poco: c’è chi paga meno di 150 euro al mese

Caso immobili Inps, case in centro con affitti stracciati

La mancata valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’Inps non si evince soltanto attraverso i dati che rivelano l’inutilizzo di una parte consistente dei beni posseduti dall’istituto nazionale per la previdenza sociale, ossia tre quarti del totale tra abitazioni, uffici, box auto, uffici, cantine e due grandi terreni agricoli. A sottolineare lo sperpero di risorse utili per la collettività sono i canoni incassati per quei locali affidati a terzi in locazione, tutti esigui, ampiamente al di sotto dei valori di mercato. Ma questo evidenzia ancora di più la portata dell’occasione persa, perché se la missione dell’ente non è lucrare sulla rendita, allora le abitazioni inutilizzate potrebbero essere destinate per il contenimento dell’emergenza casa, ovvero essere assegnate alle famiglie bisognose con costi calmierati, praticamente al costo di una casa popolare. Ma non è così, non si tratta altro che di una malagestione delle risorse.

In realtà stando ai dati resi pubblici dallo stesso istituto delle pensioni, riferibili all’anno 2023, tutte le abitazioni sono affittate a prezzi stracciati, ma se nei quartieri popolari questa logica può avere senso, nel centro di fondazione le cifre assumono i contorni dello spreco. Sebbene nel comparto “R0 Littoria” siano appena cinque gli appartamenti collocati all’interno di edifici di pregio, ovvero realizzati durante la fondazione della città, i costi per gli inquilini sono a dir poco irrisori, un diritto acquisito probabilmente molti anni fa, al quale gli affittuari non vogliono rinunciare.

A stonare sono i canoni che Inps incassa per gli affitti dei pochi appartamenti rimasti nella disponibilità dell’ente pubblico all’interno del complesso di corso della Repubblica 197, per intenderci quello incastonato tra la sede del Monte dei Paschi di Siena e piazza San Marco. Cinque abitazioni, un negozio e una cantina sono ancora dell’istituto nazionale della previdenza sociale, più un’altra cantina non utilizzata, mentre tutti gli altri sono stati riscattati, acquistati dai vecchi affittuari che non si sono lasciati sfuggire l’occasione di sfruttare il diritto di prelazione. Solo il negozio e la cantina si avvicinano ai prezzi del mercato immobiliare, con 18.468 euro incassati nel 2023 il primo, 1.614 la seconda.

Il più grande degli immobili residenziali rimasti all’istituto in quel condominio misura 195 metriquadri e rende 8.242 euro all’anno. Ne segue uno da 141 metriquadri per il quale gli affittuari pagano 5.408 euro nell’arco dei dodici mesi.

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