Perde casa all’asta, denuncia la turbativa

Un imprenditore di Latina si è ritrova a vivere una situazione paradossale, ma anche sospetta, a un passo dallo sfratto dalla casa che gli è stata tolta - secondo lui ingiustamente - per essere venduta all’asta senza dargli la possibilità di salvare il mutuo dopo un caso di insolvenza involontaria che aveva subito ripianato. Una vicenda culminata con due diversi tentativi di turbativa, ritorsioni che l’uomo non ha tardato a denunciare, dando vita a un’inchiesta ancora in fase di valutazione da parte della Procura.

Ma intanto lo sgombero sembra inevitabile, nonostante gli esposti e una situazione personale ormai precipitata: la moglie ha contratto una malattia legata allo stress vissuto negli ultimi cinque anni per questa vicenda incredibile, mentre lui si ritrova a fare i conti con uno stato emotivo appesantito da pregresse tragedie familiari che di certo non lo aiutano a portare avanti serenamente questa battaglia, anzi rischiano di alimentare il vorticoso stato depressivo nel quale sta piombando.

Tutto ha inizio nel 2019 quando l’imprenditore, poco più che cinquantenne, cambia istituto bancario e non si rende conto che il rapporto interbancario diretto per il pagamento del mutuo della prima casa non viene “ereditato” correttamente dal nuovo conto. Quando l’istituto di credito gli contesta lo stato di sofferenza, le rate del mutuo non pagate sono già otto, troppe per un cliente che ha pagato regolarmente per 14 anni e si aspettava quantomeno un avviso prima di una contestazione formale: fatto sta che il debitore non batte ciglio e paga le rate arretrate, pensando di avere risolto la cosa. Invece nel giro di poco tempo la banca che gli aveva erogato il mutuo cede il credito a un istituto terzo: a quel punto l’imprenditore si rivolge a un avvocato per cercare di mantenere il prestito.