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La decisione

Casa dello studente, il Tar dice «no»

Un privato aveva chiesto accesso ai fondi del Pnrr per ristrutturare una tenuta da 96mila mq ma è stata ritenuta troppo distante dai centri abitati e in un bacino di possibili utenti troppo limitato

Comune contro gli abusi: il TAR gli dà ragione, un'immobile sarà abbattuto

Un immobile, che sebbene dotato di molti servizi, piscina compresa e con un grosso parco circostante, è però collocato a Colli San Paolo, in una zona extraurbana a circa 8 km da Aprilia; la sede universitaria più vicina farebbe riferimento ad attività meramente complementari a quelle della sede principale, distante oltre 40 km; questo comporterebbe anche un bacino di utenza molto limitato; e poi questo immobile ha una collocazione extra-urbana che non consentirebbe di usufruire agevolmente dei necessari servizi complementari alla funzione residenziale e alle funzioni connesse alle attività di tempo libero degli studenti e che non favorirebbe l’integrazione sociale e culturale degli studenti nella vita cittadina e universitaria.
Sono questi i quattro punti fondamentali che hanno portato il Ministero dell’Università e della Ricerca a bocciare la domanda di accesso ai fondi del Pnrr da parte di alcuni privati proprietari di una bella tenuta alle porte di Aprilia, nella zona tra Ariccia e Campoleone.

Fondi previsti dal decreto del Miur che si propone di finanziare nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore. L’ambito normativo è la Riforma 1.7 “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti” finanziata con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
I proprietari infatti chiedevano i fondi per ristrutturare il loro immobile di 96.790 mq in modo da adibirlo a residenza universitaria, con piscina e impianti sportivi, proprio come, ad esempio, il progetto molto simile presentato e finanziato a Colleferro di recente.

Alla domanda di accesso ai fondi però, il Ministero ha risposto con un provvedimento di non ammissione, poiché l’intervento non soddisferebbe le condizioni di “collocazione geografica” previste dall’Avviso in materia di “prossimità” con una o più sedi universitarie e la facile raggiungibilità delle stesse (a piedi o con i mezzi di trasporto). Quella tenuta nelle campagne di Campoleone, appariva troppo distante, ma non solo.

Il bando infatti prevedeva il finanziamento di immobili «situati all’interno o in prossimità del territorio di capoluoghi di provincia che ospitano sedi di una o più istituzioni universitarie statali e non statali, legalmente riconosciute, ivi compresi gli istituti superiori ad ordinamento speciale e le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, anche non statali, che devono risultare dall’immobile oggetto di intervento agevolmente raggiungibili, […] che possano permettere la realizzazione di alloggi o residenze universitarie per studenti delle istituzioni della formazione superiore per un numero di posti letto non inferiore a n. 20 (venti) unità, anche frazionatamente, purché ricompresi in un programma unitario che trovi la sua collocazione in un unico edificio o gruppo di edifici contigui, in coerenza con gli standard minimi qualitativi».
Ricevuto il diniego dal Miur, il provato ha quindi deciso di impugnare l’atto.

Ma è proprio sulla base delle considerazioni appena descritte che il Tar Lazio di Roma, a cui i privati hanno presentato ricorso contro la decisione del Ministero, ha deciso di rigettare la causa.

Per il collegio di via Flaminia, il ricorrente si è certamente soffermato e forse anche con qualche spunto degno di nota, sulla prossimità della tenuta alle sedi universitarie più vicine, e ha quindi probabilmente anche risposto al criterio previsto, ma avrebbe sottaciuto «in ordine agli ulteriori profili riguardanti l’integrazione delle strutture nel contesto cittadino e la relativa funzionalità rispetto alla fruizione dei servizi complementari alla funzione residenziale e a quelle connesse alle attività di tempo libero degli studenti». Quindi la casa dello studente a Campoleone non si farà.

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