Il dramma
17.04.2025 - 08:42
E’ morto l’operaio di origine indiana ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma ferito in un drammatico incidente sul lavoro. Ieri mattina il cuore di Singh Satwinder Pal, 34 anni, ha cessato di battere. Viveva nella zona di Cisterna. Era in Italia con regolare permesso di soggiorno e a quanto pare aveva un regolare contratto di lavoro. Non era sposato, in India lascia i familiari a cui inviava i soldi che guadagnava in Italia. Lo scorso 9 aprile era caduto dal tetto del capannone della Cantina sociale di Borgo Santa Maria da un’altezza di nove metri riportando gravissime ferite. Era stato trasportato in condizioni disperate in ospedale. Il suo quadro clinico con il passare delle ore si è aggravato e ieri è deceduto.
Il lavoratore - in base a quanto ricostruito - era impegnato nella sostituzione della copertura dell’edificio. Secondo la prima ipotesi, a causa della rottura improvvisa della vecchia lastra di vetroresina e amianto dei lucernari, sulla quale aveva camminato era caduto. La Procura aveva aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.
L’operaio era impegnato nei lavori di bonifica delle lastre di amianto che dovevano essere cambiate con materiale moderno e lavorava per conto dell’azienda incaricata dei lavori della manutenzione nel trattamento dei componenti edili tipo eternit. Il cantiere - secondo i primi riscontri - era regolarmente autorizzato e rispettava tutte le norme di sicurezza, ma qualcosa non è andato per il verso giusto durante le fasi iniziali dei lavori ed è avvenuta la tragedia che riporta nuovamente d’attualità gli incidenti sul luogo di lavoro.
Per accertare eventuali responsabilità e che siano state rispettate tutte le norme di sicurezza sono in corso in corso gli accertamenti - coordinati dalla Procura da parte del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl insieme alla Polizia.
Quando erano arrivati i soccorritori l’uomo era a terra e indossava l’imbracatura. La salma adesso è a disposizione dell’autorità giudiziaria e non è escluso che nelle prossime ore la Procura affidi l’incarico al medico legale per l’esame sul corpo.
Sul caso sono intervenuti i sindacati tra cui Cgil, Filea, Flai Cgil di Roma e del Lazio e Cgil Frosinone Latina: «Una tragedia che ci indigna profondamente, per la quale ci siamo già attivati per sostenere la madre del lavoratore, a partire dagli adempimenti burocratici - osservano in una nota - ci aspettiamo che si faccia chiarezza e si accertino al più presto le responsabilità su questo infortunio mortale. Ci chiediamo se fossero presenti e correttamente utilizzati i dispositivi anticaduta, che hanno la funzione di arrestare le cadute accidentali dovute a qualsiasi motivazione e salvare la vita delle lavoratrici e dei lavoratori, come anche se ad operare sul tetto ci fossero altri operai. Infine - è riportato nella nota - in merito alla bonifica della copertura dall’amianto, ci chiediamo se siano state messe in campo tutte le azioni per procedere alla bonifica in maniera corretta». Saranno le indagini a ricostruire i fatti.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione