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L'inchiesta

Truffa con il Pnrr, due arresti

Dopo l’interrogatorio preventivo il giudice del Tribunale ha emesso i provvedimenti: un obbligo di polizia giudiziaria e per due persone i domiciliari. Le richieste presentate dalla Procura Europea

Operazione della Guardia di finanza Sequestrati oltre 500 prodotti pericolosi

E’ stata accolta la richiesta di applicare un provvedimento restrittivo presentata dalla Procura Europea nei confronti di tre persone, tutte residenti a Latina, accusate di una truffa e una tentata truffa utilizzando i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il raggiro complessivo - secondo quanto accertato dagli inquirenti - ammonta 300mila euro. Nelle scorse settimane si era svolto l’interrogatorio preventivo davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Mara Mattioli che alla fine ha sciolto la riserva e ha accolto le risultanze investigative della Procura Europea e del magistrato Francesco Testa, titolare del procedimento. Le indagini erano state condotte dagli investigatori della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Latina. Sul registro degli indagati sono finiti due uomini e una donna residenti nel capoluogo che hanno tra i 60 e i 70 anni. Come previsto dalla norma Nordio, si erano svolti gli interrogatori preventivi e in quell’occasione i tre indagati avevano scelto la strada del silenzio e si erano avvalsi della facoltà di non rispondere.

In base a quanto contestato dal magistrato inquirente i presunti responsabili avevano presentato una domanda per accedere ai dei fondi previsti dal Pnrr per un sito internet dichiarando di volere realizzare un sito web per prodotti alimentari in questo caso si tratta di commercio di carne.

I fatti contestati sono avvenuti tra il 2022 e il 2023 e la richiesta era stata presentata - come accade in questi casi - all’Unione Europea. Gli investigatori durante gli accertamenti avevano tracciato il flusso di fondi per chi chiede dei finanziamenti e i successivi riscontri raccolti e l’incrocio di altri dati da parte della Guardia di Finanza di Latina, avevano portato nel capoluogo. I reati contestati nelle carte dell’inchiesta nei confronti dei presunti responsabili che ricoprono il ruolo di amministratori di società sono: truffa e tentata truffa. Secondo quanto è emerso hanno ricevuto la somma di 150mila euro e il raggiro sarebbe stato consumato, mentre nell’altro caso non si sarebbe concretizzato. L’attività è scattata basandosi principio del «follow the money», seguire i soldi. La decisione del giudice del Tribunale di Latina risale i giorni scorsi.
I tre indagati sono amministratori di società l’inchiesta è giunta alle battute finali ed è praticamente conclusa.

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