Il fatto
23.04.2025 - 17:10
Quando lei aveva dato l'allarme e i Carabinieri erano entrati in casa, avevano trovato l'imputato che stava pulendo il sangue sul pavimento con il Mocio. Era stata l'ultima aggressione nei confronti della compagna ferita al labbro al termine dell'ennesimo episodio. I fatti a Priverno nel giugno del 2024 e in quell'occasione l'uomo era stato arrestato. Oggi il Tribunale di Latina - presieduto dal giudice Gian Luca Soana - ha condannato un uomo di origine nigeriana alla pena di quattro anni e sei mesi. Il pm Valerio De Luca aveva chiesto la pena di tre anni mentre la difesa rappresentata dall'avvocato Alba Marteddu ha cercato di scardinare le accuse.
Al termine della camera di consiglio il Tribunale ha emesso la sentenza. In aula nel corso dell'ultimo atto del processo ha deposto la vittima dei maltrattamenti che con l'ausilio di un interprete ha ricostruito i fatti. "Il mio compagno non mi lasciava spazio: non voleva che uscissi e non voleva che avessi rapporti con altre persone".
Agli atti dell'inchiesta anche un altro grave episodio avvenuto nel reparto di Pediatria dell'ospedale Santa Maria Goretti dove la donna si trovava perché era ricoverato il figlio piccolo. L'uomo era stato ancora una volta violento: l'aveva denudata perché voleva umiliarla come ha spiegato lo stesso imputato nel corso dell'interrogatorio di convalida dal gip.
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