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Il caso

Azienda condannata a reintegrare il lavoratore

E’ la storia di un uomo di 57 anni che due anni fa viene licenziato dalla multinazionale per tre procedimenti disciplinari

Azienda condannata a reintegrare il lavoratore

La Andritz Fabrics and Rolls spa di Latina è stata condannata a reintegrare un lavoratore nel posto di lavoro. E’ la storia di un uomo di 57 anni che due anni fa, nel luglio del 2023, viene licenziato dalla multinazionale, leader nel settore tessile per tre procedimenti disciplinari che a quel punto hanno determinato il suo definitivo allontanamento dall’azienda. In base a quanto è emerso l’azienda sosteneva tre mancanze sul luogo di lavoro e che avevano determinato il venir meno del vincolo fiduciario alla base del rapporto di lavoro ed era arrivato il licenziamento senza preavviso per giusta causa.

Paolo, il nome è di fantasia del dipendente, ha ritenuto che quel licenziamento fosse ingiusto e tramite il suo legale, l’avvocato Fabio Leggiero, giuslavorista del Foro di Latina, ha impugnato il licenziamento davanti al Tribunale di Latina, sezione lavoro in via Fabio Filzi. Nei giorni scorsi il Tribunale di Latina e il giudice Valentina Avarello hanno accolto una delle tesi prospettate dal dipendente tramite il suo legale di fiducia. Alla fine il Tribunale ha accertato che quel licenziamento era illegittimo per come irrogato e ha condannato l’azienda alla reintegra del dipendente sul posto di lavoro con il relativo risarcimento danni. Questa sentenza consentirà a Paolo in questo modo di poter rientrare sul suo luogo di lavoro dopo due anni di allontanamento ingiustificato privato del diritto del lavoro e della retribuzione.

«Sono state sollevate dal Tribunale adito le criticità - ha commentato l’avvocato Leggiero - sollevate in ordine al provvedimento espulsivo subito da Paolo, da subito abnorme e sproporzionato rispetto ai fatti per i quali venne irrogato. Il Tribunale ha accolto in pieno la nostra tesi sull’assenza di qualsivoglia recidiva del lavoratore a precedenti mancanze seppure sollevata in modo illegittimo dall’azienda.

E’ una sentenza corretta nel suo iter logico giuridico che conferma un orientamento consolidato nel Tribunale di Latina ovvero del diritto alla reintegra allorquando le condotte imputate al dipendente all’esito della disamina giudiziale, sino tipizzate dalla fonte negoziale quali sanzioni conservative anche in ragione dei reciproci interessi e dell’osservanza dei canoni di buona fede».

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