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Il caso

Oltre cinquanta gatti malati e segregati in una casa: il salvataggio silenzioso dei volontari

A Velletri oltre cinquanta gatti malati salvati dai volontari di Qui La Zampa: vivevano tra feci, malattie e silenzio. L'intervento dell'Asl

Oltre cinquanta gatti malati e segregati in una casa: il salvataggio silenzioso dei volontari

Un odore acre e pungente, un silenzio rotto solo dai lamenti sommessi di decine di gatti malati: è lo scenario che si sono trovati davanti i volontari dell’associazione Qua La Zampa entrando nella casa di campagna di una donna a Velletri. Oltre cinquanta felini vivevano in condizioni igienico-sanitarie terribili, alcuni persino morti. La donna, un’accumulatrice seriale di felini, li teneva tutti nella sua abitazione, ignara o indifferente al loro stato di sofferenza.

Il primo allarme risale ai primi giorni di aprile, quando sui social iniziano a circolare appelli accompagnati da immagini e testimonianze forti. I primi a intervenire sono loro, una rete fatta di gattili, associazioni, volontarie che si muovono senza clamore ma con urgenza: non si può più aspettare, le istituzioni ancora non ci sono. Pochi giorni dopo, il quadro si fa più nitido. Almeno 25 cuccioli e altri 30 adulti affollano le stanze della casa, molti necessitano di cure urgenti, alcuni sono completamente ciechi. «Non possiamo mandarli al canile», implorano i volontari, chiedendo aiuto per trovare stalli temporanei. Intanto arrivano le prime donazioni: cibo, farmaci, coperte. Ma servono anche mani, tempo, cuore. Le settimane passano, e se da un lato cresce la rete di chi aiuta, dall’altro si contano nuovi casi. Tra questi, una gattina di due anni, piccola come un cucciolo di cinque mesi, affetta da megaesofago.
Alla fine di aprile qualcosa cambia.

I primi salvataggi riescono. Qualche “anima fortunata” trova riparo altrove, mentre le condizioni sanitarie cominciano a migliorare grazie al lavoro incessante dei volontari. A inizio maggio, arriva anche l’intervento della Asl: parte una campagna di sterilizzazione obbligatoria, un’operazione complessa ma necessaria per ridurre il numero di animali e restituire loro dignità. «Non è finita, ma è un inizio», scrivono sui social i volontari di Qua La Zampa, mostrando i progressi dei mici curati. Gioia, una delle gattine salvate, ora riesce a mangiare. Un’altra, con una profonda ferita al collo, sta guarendo.
La donna, al centro di questa vicenda, continua a vivere in quella casa.

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