Aggredito in strada, finisce in ospedale con la mandibola fratturata

Un cittadino straniero di 31 anni è finito in ospedale ieri notte per le conseguenze di un brutale pestaggio consumato in circostanze misteriose nel centro di Latina. Sulla vittima e sul suo ferimento si sa ben poco, tant’è vero che è dovuta intervenire la Polizia sia per identificare la vittima che raccogliere una descrizione dei fatti. Anche e soprattutto perché il ferimento ha assunto contorni inquietanti: a causa delle botte ricevute, l’uomo ha subito una frattura multipla della mandibola che ha richiesto il ricovero e soprattutto prospetta la necessità di un intervento chirurgico.

Tra l’altro l’immigrato ha creato non pochi problemi agli operatori sanitari dell’ospedale Santa Maria Goretti nella notte di ieri, rendendosi protagonista di comportamenti molesti.
L’episodio si è consumato poco prima di mezzanotte lungo viale Vittorio Veneto, a poca distanza da piazza del Quadrato. O almeno è in quella zona che l’immigrato è stato soccorso da un’ambulanza del pronto intervento sanitario che lo ha poi trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale Goretti. Per l’esattezza il ferito si trovava in prossimità della pensilina delle fermata degli autobus di fronte al centro sociale per anziani.

A due passi dal quartiere popolare di fondazione “Nicolosi”, innumerevoli volte scenario di fatti del genere. In ogni caso il malcapitato non ha detto nulla sull’accaduto e ha fornito generalità che non hanno convinto i soccorritori. Tant’è vero che, segnalando l’accaduto alla Questura, i medici hanno comunicato la necessità di procedere con l’identificazione dell’uomo, nordafricano stando agli aspetti.

Sono intervenuti quindi i poliziotti della Squadra Volante, ma non è chiaro se lo straniero abbia fornito chiarimenti sulle circostanze dell’aggressione che ha subito. È sembrato a lungo reticente. Successivamente in pronto soccorso si sono presentati anche gli specialisti della Polizia Scientifica per risalire all’identità dello straniero tramite l’analisi delle impronte digitali, consultando la banca dati che contiene sia gli immigrati regolari che i soggetti con precedenti penali.