Scandalo concorsi, per alcuni indagati richiesta l'archiviazione

Se il troncone principale dell’inchiesta sullo scandalo dei concorsi truccati alla Asl è alle battute finali con la sentenza in Tribunale a Latina prevista entro la fine dell’anno, c’è l’altra inchiesta nei confronti di chi era stato denunciato a piede libero che si è conclusa da quasi due anni e il reato ipotizzato è quello di rivelazione di segreto d’ufficio. Nel settembre del 2023 era arrivato l’avviso di conclusione indagine e a quanto pare per qualcuno degli indagati c’è la richiesta di archiviazione a seguito della chiusura dell’inchiesta. Al momento non si conoscono altri particolari. Durante le indagini erano state acquisite alcune conversazioni contenute nei telefoni. Tra cui una indicativa quando un candidato parla con un amico.

Erano stati due i concorsi pubblici svolti in forma aggregata tra le Asl di Frosinone, Latina, Viterbo e Roma 3, con la Asl di Latina. Il primo concorso si era svolto ad agosto del 2020 ed era relativo a 23 posti da collaboratore amministrativo, con oltre mille candidati, mentre per la seconda prova relativa a 70 posti con qualifica di assistente amministrativo erano state presentate più di 2mila domande.

Nel processo principale che aveva portato nel 2021 all’esecuzione di misure restrittive per i reati di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio sono imputati l’ex segretario provinciale del Pd e parlamentare pontino Claudio Moscardelli, oltre al dirigente della Asl all’epoca dei fatti Claudio Rainone e il funzionario Mario Graziano Esposito, rispettivamente presidente e segretario della commissione. Il processo principale riprende il 12 dicembre, quando è prevista la discussione del pm Valerio De Luca, gli interventi delle parti civili e a seguire delle difese degli imputati.