Il caso
07.08.2025 - 14:50
Nessun dragaggio è possibile in tempi rapidi alla foce del Garigliano, come intendeva fare il Comune di Minturno. L’intervento di emergenza di ripristino stagionale della spiaggia ubicata sul litorale sud di Minturno, non sarà possibile per lo stop imposto dal Parco Regionale Area Vulcanica di Roccamonfina e foce del Garigliano. L’ente campano pur riconoscendo l’urgenza dell’intervento e la finalità di tutela del litorale oggetto di erosione, non ha espresso parere favorevole o presa d’atto operativa in quanto non è stato trasmesso alcun esito in merito alla procedura di Valutazione d’Incidenza Interregionale (VINCA), obbligatoria per gli interventi ricadenti in prossimità o in connessione con siti appartenenti alla rete Natura 2000. Per il presidente dell’ente Parco l’area d’intervento “presenta possibili interferenze ecologiche e idromorfologiche dirette con l’habitat della ZSC Fiume Garigliano”, oggetto dei piani di gestione adottati dalla Regione Campania e gestita dal Parco dal novembre scorso. Piani che vincolano ogni attività potenzialmente impattante sul sito anche se posta all’esterno dei confini amministrativi, perché potrebbe generare effetti diretti o indiretti sugli habitat e specie protette.
Quindi il Parco di Roccamonfina chiede al Comune di Minturno di trasmettere l’esito del VINCA interregionale, altrimenti ogni iniziativa, anche se eventualmente già autorizzata per annualità precedenti, non può essere considerata rinnovata in via automatica, in mancanza di una rivalutazione aggiornata degli impatti ambientali potenziali. In pratica per presentare la documentazione ed avere il nulla osta passano dei mesi e la barriera sabbiosa alla foce del fiume continua ad ostacolare l’entrata e l’uscita delle imbarcazioni, con tanti saluti ai diportisti costretti a delle vere e proprie gimkane. Un progetto di centomila euro saltato, che era finanziato dalla Provincia, Regione e in parte dal Comune di Minturno. L’intervento avrebbe riparato i danni causati dall’erosione. E quindi c’era necessità di provvedere al ripascimento che era possibile fare in casa, recuperando la sabbia dalla barriera sabbiosa della foce del Garigliano, da sistemare poi sul litorale della Riviera di Levante. Per l’esecuzione dei lavori sarebbero state utilizzate le autorizzazioni già acquisite per il precedente intervento. Autorizzazioni che, secondo l’ente campano, non sono più valide perché debbono essere aggiornate.
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