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Il caso

Gaeta, attivisti cacciati da Serapo

Il Presidente di + Europa aggredito e bloccato all’ingresso di uno stabilimento, lite per i divieti di introdurre alimenti non acquistati allo spaccio interno

Gaeta, attivisti cacciati da Serapo

Il presidente di Più Europa e Radicali Italiani ha pubblicato sui suoi social un video nel quale gli viene fisicamente impedito di entrare da uno stabilimento in concessione sulla spiaggia di Serapo per raggiungere il bagnasciuga. Matteo Hallissey, che questa estate, ha girato lungo molti litorali italiani per dimostrare come tanti arenili siano di fatto inaccessibili se non attraverso l’acquisito di un ticket per un posto negli stabilimenti, il cui costo in prima fila e nel fine settimana può arrivare anche a 80 euro per due lettini e un ombrellone.

Nel video diffuso da Hallissey si evidenziano diversi divieti imposti dallo stabilimento, tra cui quello, non legale, di introdurre cibo o borse frigo da casa, successivamente rimosso da un cartello. Il presidente di Più Europa è stato fisicamente bloccato da un collaboratore del lido, che risulterebbe anche impiegato comunale. Hallissey ha annunciato che queste azioni continueranno per denunciare la privatizzazione delle spiagge italiane.

Gli attivisti stanno attraversando numerose spiagge italiane per denunciare la crescente carenza di tratti realmente liberi, spesso occupati da strutture private o ridotti a sottili fasce di sabbia tra uno stabilimento e l’altro. Anche lo stabilimento di Serapo oggetto dell’episodio è stato segnalato da turisti per la presenza di numerosi divieti all’ingresso. L’intera area è da tempo sotto i riflettori per la decisione del Comune di affidare le concessioni attraverso progetti di finanza: quindici quelli già approvati, su cui si è più volte soffermata l’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. A complicare ulteriormente la vicenda, uno dei gestori uscenti ha presentato un esposto in Procura dopo l’esclusione della propria proposta, ritenuta un’eccezione rispetto alle altre approvate per società già concessionarie.

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