Hanno testimoniato tre candidati al consiglio comunale di Latina per le elezioni del giugno del 2016, tra cui l’attuale capogruppo della Lega Vincenzo Valletta nel processo sul presunto voto di scambio politico mafioso che vede imputati l’imprenditore Raffaele Del Prete ed Emanuele Forzan, ex coordinatore della Lega di Sezze e responsabile organizzativo della lista «Noi con Salvini» all’epoca dei fatti. Il processo, giunto alle battute finali, si sta svolgendo davanti al Collegio Penale presieduto dal giudice Mario La Rosa e composto dai magistrati Francesca Zani e Paolo Romano. In aula hanno deposto i testimoni della difesa, tra i quali Emilio Carabot, candidato all’epoca per la lista «Noi con Salvini»: «Non ho mai avuto a che fare con Agostino Riccardo e nessuno si è mai proposto per acquistare i voti», ha detto rispondendo alle domande della difesa e del pm della Dda Francesco Gualtieri. Ha spiegato che non ha fatto manifesti elettorali ma che è stato lui a distribuire i volantini con la sua candidatura.
Quando il pm Francesco Gualtieri chiede per quale motivo Riccardo abbia fatto il suo nome, ribadisce che non lo ha mai conosciuto: «Non so per quale motivo e non mi spiego perché abbia fatto il mio nome, non ho mai avuto a che fare con lui». E’ stato il turno come testimone anche dell’attuale capogruppo in consiglio comunale della Lega Vincenzo Valletta: «Conosco Emanuele Forzan con il quale siamo cresciuti insieme nello stesso quartiere e conosco Raffaele Del Prete perché la famiglia aveva un’ azienda - ha detto Valletta - Del Prete era una persona che si è adoperata per la città, abbiamo condiviso la passione politica». L’esponente della Lega ha detto di non conoscere Agostino Riccardo e di averlo conosciuto dagli articoli di stampa e dal web per notizie di cronaca. «Non so che faccia abbia. Non saprei riconoscerlo neanche se fosse in aula - ha detto - non l’ho mai visto agli eventi dei candidati e non ho mai visto la presenza di persone di origine rom e appartenenti ai Di Silvio. Nel 2016 Del Prete - ha riferito - faceva parte del progetto politico «Noi con Salvini» come semplice cittadino, molte persone anche se non candidate hanno partecipato al progetto. Da sempre - ha aggiunto - ci battiamo per la legalità, noi come politici possiamo essere propositivi e portare il tema in consiglio comunale, la politica non ha strumenti per intervenire ma può comunque sensibilizzare»