Il dramma
16.09.2025 - 08:30
È un giallo, ma è destinato a trovare una rapida soluzione, la morte di un ragazzo di Latina di 26 anni, carbonizzato nella notte nell’incendio della propria automobile, una Fiat 500. Perché il dramma si è consumato nel parcheggio, sul lato di Sermoneta, della stazione ferroviaria di Latina Scalo, vale a dire una zona videosorvegliata quasi in ogni angolo: si contano sei telecamere solo per l’impianto comunale, più altre due che fanno capo al sistema di sicurezza del terminal. Insomma, le registrazioni immortalano ogni momento della vicenda e potranno chiarire definitivamente le circostanze del caso.
L’allarme è scattato poco prima delle 3 di notte, quando i residenti delle abitazioni confinanti col parcheggio hanno sentito un’esplosione e poi hanno visto una fiammata vigorosa, sprigionata da un’auto in sosta. In poco tempo sono arrivati sia i Vigili del fuoco che ambulanza e automedica del pronto intervento sanitario, ma il loro intervento non è bastato per evitare il peggio. Una volta terminate le operazioni di spegnimento dell’incendio è stata fatta la macabra scoperta: nell’abitacolo c’era il cadavere carbonizzato di una persona, seduta sul lato del conducente, ma riversa sul sedile del passeggero. L’auto era parcheggiata lungo l’ultima fila di parcheggi, in fondo all’area di sosta rispetto alla via d’accesso.
Nel frattempo era intervenuta anche una pattuglia del Comando stazione carabinieri di Norma, impegnata nei servizi di controllo del territorio in quell’area, mentre per le successive indagini sono intervenuti i militari del Comando stazione di Sermoneta diretti dal luogotenente Antonio Vicidomini, che si occupano del caso con il coordinamento investigativo del Reparto Territoriale di Aprilia.
Gli accertamenti sono scattati prima di tutto per verificare l’identità della vittima, irriconoscibile per effetto del rogo, ipotizzata attraverso la macchina intestata a uno dei genitori, ma anche e soprattutto per risalire alle circostanze del decesso. Gli investigatori sono propensi per l’ipotesi del gesto volontario, ma per ora non viene esclusa nessuna eventualità, anche in virtù di una serie di particolari che lasciano spalancata la porta a ricostruzioni alternative. Primo tra tutti, la circostanza che l’utilitaria sia esplosa dall’interno deformando gli sportelli, comunque compatibile con un incendio che ha interessato il serbatoio del carburante.
Alla luce della complessità del caso, il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Giorgia Orlando, ha compiuto un sopralluogo insieme al medico legale Maria Cristina Setacci per un esame esterno della salma, in vista dell’autopsia vera e propria che sarà affidata nella giornata di oggi. Il lavoro del medico legale sarà utile a stabilire la causa del decesso e a rispondere agli interrogativi degli inquirenti sulla dinamica dei fatti.
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