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Il fatto

Strage di Cisterna, Sodano in aula distrutto dal dolore

L'imputato rilascia spontanee dichiarazioni. Desiree piange, oggi in arrivo le richieste del pm

Strage di Cisterna,  Sodano in aula distrutto dal dolore

Ha rilasciato spontanee dichiarazioni Christian Sodano, imputato per la strage di Cisterna,
avvenuta il 13 febbraio del 2024 in cui ha ucciso la madre e la figlia della sua ex fidanzata con la pistola di ordinanza. Questa mattina in Corte d'Assise a Latina è ripreso il processo giunto alle battute finali. Prima della chiusura dell'istruttoria, Sodano all'epoca in servizio nella Guardia di Finanza, ha parlato in aula.

" È passato un anno e mezzo dall'accaduto - ha detto- non so se nemmeno poche parole possono bastare per far capire il dolore di quanto è successo e per aver causato la morte di René e Nicoletta, quel periodo della mia vita - ha detto - non era facile, ho cercato di portare l'amore per Desirée nella quotidianità , l'amore per lei è diventato una dipendenza è appena ci siamo fidanzati mi sono tatuato il suo nome e il suo volto sulla gamba. Ero felice con la sua famiglia, mi sentivo colmare quel vuoto dopo la morte dei miei genitori. Tutto questo da una parte mi rafforzava - ha ricordato- - dall'altra invece vedevo Desirée come centro del mio mondo e non vedevo altro, con lei mi sentivo più vivo e rinato. Sono sommerso e distrutto dal dolore, a causa mia sono venute a mancare due persone a cui tenevo veramente".

Quando Sodano parlava nell'aula della Corte d'Assise, Désirée ha pianto. L'imputato ha parlato per poco più di cinque minuti. A seguire è stato chiuso il dibattimento dal Presidente Gian Luca Soana ed è iniziata la requisitoria dei pm Valerio De Luca e Marina Marra che stanno ricostruendo i fatti. L'accusa contesta l'omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

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