Il fatto
16.09.2025 - 10:48
Ha rilasciato spontanee dichiarazioni Christian Sodano, imputato per la strage di Cisterna,
avvenuta il 13 febbraio del 2024 in cui ha ucciso la madre e la figlia della sua ex fidanzata con la pistola di ordinanza. Questa mattina in Corte d'Assise a Latina è ripreso il processo giunto alle battute finali. Prima della chiusura dell'istruttoria, Sodano all'epoca in servizio nella Guardia di Finanza, ha parlato in aula.
" È passato un anno e mezzo dall'accaduto - ha detto- non so se nemmeno poche parole possono bastare per far capire il dolore di quanto è successo e per aver causato la morte di René e Nicoletta, quel periodo della mia vita - ha detto - non era facile, ho cercato di portare l'amore per Desirée nella quotidianità , l'amore per lei è diventato una dipendenza è appena ci siamo fidanzati mi sono tatuato il suo nome e il suo volto sulla gamba. Ero felice con la sua famiglia, mi sentivo colmare quel vuoto dopo la morte dei miei genitori. Tutto questo da una parte mi rafforzava - ha ricordato- - dall'altra invece vedevo Desirée come centro del mio mondo e non vedevo altro, con lei mi sentivo più vivo e rinato. Sono sommerso e distrutto dal dolore, a causa mia sono venute a mancare due persone a cui tenevo veramente".
Quando Sodano parlava nell'aula della Corte d'Assise, Désirée ha pianto. L'imputato ha parlato per poco più di cinque minuti. A seguire è stato chiuso il dibattimento dal Presidente Gian Luca Soana ed è iniziata la requisitoria dei pm Valerio De Luca e Marina Marra che stanno ricostruendo i fatti. L'accusa contesta l'omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione