Dalla Prima pagina
17.10.2025 - 08:45
«Sono tranquillo». Sono le uniche parole che dice Enrico Tiero all’uscita dal Tribunale. Ha il volto tirato dopo una deposizione durata tre ore. È stato sottoposto all’interrogatorio preventivo (introdotto dalla riforma Nordio) che si è svolto davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario e al pubblico ministero Martina Taglione, che insieme al collega Antonio Sgarrella ha coordinato l’inchiesta. La Procura ha chiesto per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia gli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione.
Tiero è indagato per cinque episodi corruttivi che spaziano dalla gestione dei rifiuti alla sanità, fino all’ambito politico. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina e dalla Guardia di Finanza, hanno raccolto diversi riscontri, tra cui il pagamento di una cena da 6mila euro ritenuta una tangente. I magistrati parlano di una «desolante corruzione sistemica» in cui la funzione pubblica sarebbe stata piegata agli interessi di imprenditori locali.
Durante l’interrogatorio, Tiero – accompagnato dai suoi legali – ha fornito dichiarazioni dettagliate per difendersi dalle accuse. Nell’inchiesta emergono anche due episodi nei quali il reato ipotizzato (abuso d’ufficio) non si è configurato, ma che secondo gli inquirenti confermano lo schema corruttivo. Uno di questi riguarda un concorso provinciale del dicembre 2023, in cui tra gli idonei figura un familiare del consigliere.
Ora spetta al giudice decidere se accogliere la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura.
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