Cerca

Caso Tiero

Corruzione, il sistema Tiero: affari e consenso

Nelle carte dell’inchiesta emergono ulteriori dettagli rispetto al modus operandi. Le frasi contro i colleghi di Fdi

Centrodestra, Fratelli d'Italia e Ncd: primarie il 13 marzo
L’indagine che ha portato all’arresto del consigliere regionale del Lazio, Enrico Tiero, con l’accusa di corruzione, non è solo  un episodio giudiziario ma traccia un vero e proprio modus operandi politico. Dalle carte dell'inchiesta emerge il disegno, come lo definiscono gli inquirenti, di un “consolidato e collaudato sistema” in cui la politica agiva come “figura sostenitrice di interessi”, con l'obiettivo primario di accrescere il “proprio consenso elettorale” e il prestigio all'interno del partito di appartenenza.

Le indagini svelano un utilizzo costante delle funzioni pubbliche e della posizione istituzionale di Tiero per soddisfare «le esigenze personali dei privati cittadini e degli imprenditori», delineando un «patto scellerato» (pactum sceleris, accordo illecito) tra il politico e i soggetti imprenditoriali.

La moneta di scambio: assunzioni e utilità
La dinamica del sistema si basava su un chiaro scambio di favori e utilità. Da un lato, la <spregiudicatezza degli imprenditori> nell’ottenere «le giuste attenzioni da parte del politico«; dall’altro, la disponibilità di Tiero a usare il proprio peso per ottenere vantaggi. L’impiego di questa funzione pubblica da parte di Tiero era finalizzato all’ottenimento di vantaggi, in favore di vari imprenditori. Il compenso non era solo monetario, ma consisteva in «utilità varie conseguite o anche solo promesse», che andavano dall’assunzione della figlia o di altri soggetti fino all’ottenimento o al consolidamento del «consenso elettorale». Un esempio lampante di questo meccanismo è emerso riguardo ad un ragazzo di Sezze:  Tiero si è attivato per sistemarlo in qualche “impresa compiacente” al fine esplicito di «ricompensare il parente del sostegno elettorale ricevuto alle ultime elezioni regionali».

L’interessamento per il Trasporto pubblico locale
Le intercettazioni contenute nell’inchiesta, coordinata dalla procura di Latina e condotta dal nucleo investigativo dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, aprono scenari inquietanti che toccano direttamente la capacità di Tiero di influenzare decisioni rilevanti per il territorio, in particolare legate a finanziamenti pubblici. Nel corso di alcuni colloqui, Tiero è stato segnalato da un professionista della zona di Latina in relazione all'eventuale assunzione di una persona presso una società di  trasporto pubblico locale. Tiero si è mostrato "possibilista" in quanto, proprio di recente, era riuscito a far ottenere al Comune «un finanziamento di un milione di euro da parte della Regione Lazio«.  Finanziamento rivendicato dal consigliere regionale a mezzo stampa. Ma nelle telefonate intercorse Tiero si lamentava del fatto che altri politici del suo partito avessero a loro volta rivendicato il merito di quel finanziamento: «Mi hanno rotto il ca… Non sanno manco di che stanno a parlà» dice intercettato con un altro esponente della regione Lazio.  

Il chiaro modus operandi del consigliere, secondo gli investigatori, suggerisce un uso del potere istituzionale come merce di scambio, collegando i finanziamenti pubblici al favore personale.  
Sempre nel corso delle indagini, gli investigatori trovano elementi che portano a rafforzare la tesi  sull'esistenza di un "sistema" ben orchestrato, dove il confine tra funzione pubblica e tornaconto privato era totalmente annullato. La dinamica si concludeva anche con l'impegno di Tiero a reperire "altre adesioni al partito di Fratelli d’Italia", chiudendo il cerchio tra potere, affari e consenso politico. 

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione