Cronaca
20.10.2025 - 16:44
Sono rimasti in silenzio Michele Petillo e il suocero Vincenzo Scava, i due uomini di 32 e 48 anni arrestati dai carabinieri con pistole e munizioni di provenienza illecita che nascondevano in casa. Comparsi stamattina davanti al giudice Barbara Cortegiano, i due indagati assistiti dagli avvocati di fiducia Sandro Marcheselli e Alessia Vita, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. A margine dell’interrogatorio, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato i loro arresti e confermato la custodia cautelare in carcere adottata inizialmente dal pubblico ministero.
L’operazione risale alla serata di sabato ed è scattata in via Pionieri della Bonifica nell’ambito dei controlli ad “alto impatto” effettuati dai Carabinieri del Comando provinciale nelle zone più soggette all’influenza della criminalità locale, col supporto dei militari della Squadra d’Intervento Operativo del 10° Reggimento Carabinieri Campania. Questi ultimi, in prossimità dei palazzi gemelli delle case popolari, mentre erano intenti a controllare un cittadino albanese trovato in possesso di una dose di cocaina, avevano notato la figura di un uomo che scappava lungo le scale condominiali alla loro vista. Quindi i militari si erano lanciati al suo inseguimento, individuando l’abitazione dov’era entrato.
La perquisizione dell’appartamento ha permesso di scovare il piccolo arsenale. In uno zaino sul balcone c’erano una pistola calibro 22 con matricola abrasa e caricatore inserito con 9 cartucce, una pistola calibro 7,65 con caricatore inserito e 14 cartucce risultata essere oggetto di furto in un’abitazione nel 2018 a Campobasso e una pistola calibro 9 con due caricatori contenenti 33 cartucce, anche questa rubata in un'abitazione, con denuncia presentata nel settembre 2022 presso la Stazione Carabinieri di Roma Garbatella. Infine all'interno di una cassetta in metallo custodita nell’armadio della camera da letto, sono state trovate altre 211 cartucce di vario calibro, ossia 9 parabellum, 9 e 7,65, che sono finite sotto sequestro insieme al resto delle armi.
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