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Il fatto

Dimensionamento, tante bocciature tecniche

Don Milani e Fabiano resteranno accorpate. FdI: occasione persa, danno concreto

Dimensionamento, tante bocciature tecniche

Ancora strascichi polemici sul dimensionamento scolastico, ieri trattato in un consiglio provinciale straordinario: all'unanimità è stata approvato il Piano di Dimensionamento della Rete Scolastica provinciale 2026/27, ma con la bocciatura motivata dagli uffici di molte delle proposte avanzate dai Comuni, tra cui quella di ricostituire le autonomie degli Istituti comprensivi Fabiani e Don Milani. In consiglio provinciale è emerso che la Provincia aveva effettuato tutti i passaggi richiesti dalla procedura chiedendo e recependo fino al 3 ottobre scorso le osservazioni di Comuni, scuole e sindacati, poi portate in commissione pubblica istruzione. In quella sede emergendo alcuni passaggi controversi su molte richieste si è deciso di presentare una richiesta di parere all’ufficio scolastico provinciale e alla Regione Lazio. Se l’Usp ha risposto spiegando di attenersi alle linee guida regionali, dalla stessa regione non è arrivata alcuna risposta tranne la nota che sollecitava l’invio della delibera entro il 13 novembre. Da qui la decisione di convocare il consiglio straordinario. Il consigliere Torelli ha manifestato perplessità in merito alle tempistiche ma il vice Presidente ha chiarito che gli Uffici avevano già provveduto ad inviare alla Regione i nominativi per la partecipazione al tavolo tecnico, la presidente della Commissione istruzione Barbara Cerilli e l’ufficio, che entro la giornata sarebbe stata trasmessa anche la delibera di Consiglio Provinciale approvata all’unanimità. Così è stato fatto ieri sera. In merito alle proposte approvate è stata accolta solo quella di SS Cosma e Damiano con la richiesta di confermare il mantenimento dello status quo sull’istituto comprensivo. Respinte invece la richiesta dell’istituto Meucci di Aprilia di avviare un liceo artistico con indirizzo perché «condivide lo stesso bacino con il Liceo Artistico di Latina, unico e completo di tutti gli indirizzi, perché il Meucci ha già 1.447 studenti e ulteriori indirizzi creerebbero criticità gestionale e infine la richiesta era già stata bocciata lo scorso anno dall’Usp».  Tra le altre richieste bocciate quella dell’Alberti di Minturno di creare un liceo linguistico perché l’indirizzo è già presente nello stesso ambito territoriale (Formia, IIS Cicerone-Pollione) e per la domanda molto bassa. Respinta anche la richiesta di liceo coreutico al Vittorio Veneto–Salvemini perché serve una convenzione attiva con l’Accademia Nazionale di Danza, attualmente inesistente, a Latina esiste già il Liceo Musicale, unico in provincia e non  è stata presentata la documentazione obbligatoria prevista. Bocciata poi la richiesta di ricostituire le autonomie degli istituti Fabiani e Don Milani perché mancano i pareri formali dei Consigli di Istituto, la normativa regionale vieta aumenti o diminuzioni del numero delle autonomie per il 2026/27 e la precedente impugnazione al TAR contro l’accorpamento disposto dalla Regione per il 2025/26 si è conclusa con esito negativo. Di fatto quindi l’impegno tardivo del comune di Latina attraverso una delibera di giunta non ha prodotto alcun effetto. Infine respinta la richiesta di San Cosma di un nuovo istituto omnicomprensivo. Le polemiche arrivano dal consigliere provinciale Renzo Scalco e dal gruppo di Fratelli d’Italia che scrivono in una nota: «Un’occasione persa. Un danno concreto. Il risultato? Latina viene esclusa dalla programmazione regionale, con effetti diretti su studenti, famiglie, istituti e comunità scolastiche del nostro territorio. Un errore grave, che non può passare sotto silenzio. A questo si aggiunge il rifiuto, da parte della Provincia guidata dal presidente Gerardo Stefanelli, di un emendamento volto a potenziare l’offerta scolastica cittadina: l’attivazione del Liceo Coreutico diurno al Vittorio Veneto–Salvemini e il ripristino delle autonomie degli IC “V. Fabiano” e “Don Milani”. Proposte utili e condivise dal territorio, ma completamente disattese. Non è questo il modo di rappresentare e tutelare i bisogni reali della nostra comunità. L’istruzione è una priorità, non un optional da gestire con superficialità e approssimazione». 

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